La Nuova Sardegna

Aiuti alle aziende colpite dall’embargo russo

Aiuti alle aziende colpite dall’embargo russo

Sul sito dell’Agea il sistema per presentare le domande. Coldiretti: il prezzo del pecorino può crollare

10 settembre 2014
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SASSARI. Per contrastare l’embargo russo il ministero delle Politiche agricole si è subito messo in moto. Anche in Sardegna. In seguito alla circolare del 5 settembre, Agea infatti ha provveduto ad attivare le procedure necessarie per l'inoltro delle domande di aiuti per l'ammasso privato di 155mila tonnellate di formaggi per far fronte alle conseguenze derivanti dai divieti di importazione dei prodotti europei imposti dalla Russia. È stata pubblicata sul sito www.agea.gov.it la circolare con la quale vengono indicati gli organismi competenti per territorio ai quali potranno essere inoltrate le domande.

I danni indiretti. L’embargo russo, comunque, più che all’oggi sembra fare paura al domani. La decisione di Vladimir Putin di bloccare l’ingresso dei prodotti in arrivo dall’Unione europea sta creando non pochi problemi all’industria agroalimentare isolana, che in questi ultimi anni aveva visto aumentare il suo traffico commerciale con Mosca. Formaggio, latte e vino sono i prodotti sardi che più di tutti hanno conquistato i russi. Non sono poche le spedizioni che in queste settimane, da quando il presidente russo ha deciso di rispondere con l’embargo alle sanzioni europee per la crisi con l’Ucraina, sono dovute tornare indietro. Ma più che gli effetti diretti a preoccupare le associazioni di categoria sono quelli indiretti.

La Coldiretti. «Il mercato russo, è vero, è in crescita, ma non è tra i principali – spiega Luca Saba, direttore della Coldiretti –. Una perdita pari a un milione e mezzo di euro in un mercato che ne vale 200 milioni non è un’enormità. Come si blocca potrebbe riprendersi». «A preoccuparci seriamente – aggiunge il presidente Battista Cualbu – è che il perdurare della crisi potrebbe comportare una restituzione dei prodotti e, dunque, la loro immissione nei mercati europeo e italiano. In questo caso si avrebbe una eccessiva presenza di formaggi che andrebbe a deprimere i prezzi. Tutto questo proprio nel momento in cui c’è stato il sorpasso del pecorino sul parmigiano».

Il caso Rosneft. Le nuove sanzioni Ue alla Russia, invece, per ora restano congelate, ma tra i 15 destinatari c’è anche il colosso petrolifero Rosneft, socio al 20,9 per cento della famiglia Moratti alla raffineria Saras di Sarroch (al.pi.)

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