La Nuova Sardegna

Pulina: «Così si possono ripopolare le campagne»

BANARI. L'isola invecchierà velocemente. E se non ci saranno «robuste politiche volte ad aumentare la natalità, a incrementare l'immigrazione di coppie con progetti di vita da realizzarsi in Sardegna...

07 settembre 2014
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BANARI. L'isola invecchierà velocemente. E se non ci saranno «robuste politiche volte ad aumentare la natalità, a incrementare l'immigrazione di coppie con progetti di vita da realizzarsi in Sardegna e a contrastare l'emigrazione dei giovani», da questo fatto deriveranno gravi effetti. Lo ha spiegato nella sua relazione il direttore del dipartimento di Agraria sassarese. Giuseppe Pulina. Il quale al convegno di Banari ha mostrato fra l'altro alcuni grafici che danno il senso dell'andamento delle variazioni demografiche da qui al 2065, con previsioni che vanno dagli attuali 1 milione e 630mila abitanti a poco più di un milione di sardi nel giro di mezzo secolo. Ed ecco perché, per combattere questo calo, il docente universitario ritiene ci debba essere maggiore formazione in agricoltura. Secondo Pulina, in un quadro così poco promettente, ci sono però due buone notizie. «I giovani scommettono nuovamente sul settore, come dimostra il boom di iscrizioni ai corsi di laurea in Agraria dell'università di Sassari - rende noto il professore – E c'è poi l'avvio di un vasto programma di formazione nell'informatica e nelle nuove tecnologie portato avanti da Laore e da Unitel, il consorzio telematico degli atenei di Sassari e Cagliari: grazie a questo piano potranno prepararsi meglio nei prossimi sei mesi mille agricoltori in tutta la Sardegna». Sempre a detta del direttore del dipartimento, in definitiva, progetti per il futuro distribuiti sul territorio e maggiore intelligenza diffusa possono così rivelarsi «le chiavi per il rilancio del sistema agroalimentare sardo, primo baluardo contro lo spopolamento delle zone interne». (pgp)

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