La Nuova Sardegna

Il Premio Navicella L’isola allo specchio

di Serena Lullia
Il Premio Navicella L’isola allo specchio

Ieri serata di gala al Teatro Ceroli di Porto Rotondo Tra i premiati Donà dalle Rose e lo scrittore Marc Porcu

07 settembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO ROTONDO. Con i quattro mori nel cuore. Orgogliosamente isolani, anche a dispetto della carta di identità. L'associazione "Sardegna oltre il mare" ogni anno cerca i figli di Sardegna nel mondo. E li riporta nell'isola madre a bordo di una navicella di argento. Da ieri, nell'albo d'oro del "Premio Navicella Sardegna", al fianco di Maria Lai, Piero Marras, Beppe Severgnini, Antonio Marras, ci sono anche il conte Luigi Donà dalle Rose, fondatore di Porto Rotondo; il poeta Marc Porcu; Il direttore generale dell’Agenzia unica del farmaco Luca Pani; l’artista olbiese ma da tempo residente a Milano Giovanni Campus; l'attore teatrale Giancarlo Dettori e Alessandra Corrias.

L'anfiteatro di granito nel cuore di Porto Rotondo ha ospitato la tredicesima edizione della manifestazione che ogni anno assegna dei riconoscimenti a quelle personalità che, con il loro lavoro, danno lustro alla Sardegna nel mondo. Nella serata presentata da Egidiangela Secchi e aperta dalla musica dell'Orchestra da camera della Sardegna, la prima navicella di argento è andata a Marc Porcù. A dispetto di quell'accento sulla u, il poeta nato in Tunisia e cresciuto in Francia, ha forti radici isolane. Il nonno, pescatore di Sant'Antioco, membro della Brigata Sassari, fugge dalle persecuzioni fasciste a bordo di una barca con la moglie incinta. Con gli anni Marc Porcù ricuce il rapporto con la Sardegna proprio grazie ai racconti del nonno. E diventa ambasciatore della terra sarda traducendo in francese le opere di alcuni autori isolani come Sergio Atzeni, Francesco Abate. A breve pubblicherà la traduzione delle poesie di Joyce Lussu.

Una navicella per due è quella che è stata consegnata nelle mani del conte di Porto Rotondo, Luigi Donà dalle Rose, fondatore del borgo glamour insieme con il fratello Nicolò, scomparso recentemente. Il conte Luigino ripercorre con la memoria i 50 anni della sua Venezia di Gallura. "Con Nicolò abbiamo fatto tutto - ricorda il nobile veneziano -. Eravamo giovanissimi, io 23 anni, lui 25. Avevamo un entusiasmo enorme, inconsapevoli del rischio che stavamo correndo nel realizzare questa impresa". Al conte Luigino il Premio navicella viene consegnato per la capacità di aver creato un borgo che ha fatto conoscere la Sardegna in giro per il mondo. Un applauso travolge il suo commosso sorriso mentre riceve il prezioso premio.

Tra i premiati anche il direttore generale di Operation Smile Italia Onlus Alessandra Corrias, che si è distinta nella guida della associazione umanitari.

La manifestazione è nata con lo scopo di promuovere la Sardegna e la sua cultura nel mondo. Riserva un riconoscimento a coloro che per nascita o adozione nell’arte, nello sport, nello spettacolo, nella scienza, nella ricerca, nella comunicazione, nell’imprenditoria e nelle istituzioni hanno contribuito a portare l'isola all’attenzione nazionale e internazionale, favorendo con il loro impegno a valorizzare il patrimonio di civiltà, di cultura e di tradizioni, come elemento distintivo dell’identità sarda.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative