La Nuova Sardegna

spending review

Il Pd sardo punta al risparmio

Cassa integrazione per 4 dipendenti. Tetto di spesa per le primarie

05 settembre 2014
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CAGLIARI. Non percepirà alcuno stipendio il futuro segretario regionale del Partito democratico. A dare il via al nuovo corso di spending review del partito è stato l’uscente Silvio Lai, che appena eletto al Senato, lo scorso anno, ha rinunciato al compenso previsto dal suo contratto di collaborazione con il partito. Nessuna indennità sarà corrisposta anche ai componenti della segreteria. La spesa che il Pd sardo ha affrontato per il personale lo scorso anno, secondo il bilancio consuntivo del 2013, ammonta a 117.421 euro, dei quali 91.643 per il personale dedicato alle strutture territoriali e 25.778 per quello a carico del partito regionale. Intanto dal 1 agosto scorso quattro dipendenti del Pd sardo, in forza alla sede di via Emilia a Cagliari sono in cassa integrazione. «Il taglio dei finanziamenti e dei rimborsi elettorali, unito alla riduzione delle indennità degli eletti (che consente minori trasferimenti alle casse del partito) ci ha portato a una situazione di difficoltà», ha spiegato il coordinatore della segreteria regionale Franco Marras. E in vista dell’elezione del prossimo segretario regionale il partito democratico ha deciso che la campagna elettorale per la sua elezione dovrà essere improntata a criteri di sobrietà e contenimento dei costi. La campagna comincerà ufficialmente il 5 ottobre, venti giorni prima della data delle primarie, fissata per il 26 dello stesso mese. Le spese di ciascun candidato segretario non potranno superare l’importo di 25mila euro e i contributi o i servizi erogati da ciascuna persona fisica o giuridica non potranno superare i 250 euro.

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