La Nuova Sardegna

olbia

Da Sanremo alle spiagge galluresi la nuova vita della bella Haiducii

di Dario Budroni
Da Sanremo alle spiagge galluresi la nuova vita della bella Haiducii

OLBIA. Era una abituata a far saltare in aria la discoteca. La sua voce ti entrava in testa e non la abbandonava più. Come se niente fosse aveva venduto milioni di dischi in tutta Europa, fino a...

02 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Era una abituata a far saltare in aria la discoteca. La sua voce ti entrava in testa e non la abbandonava più. Come se niente fosse aveva venduto milioni di dischi in tutta Europa, fino a sfilare come star internazionale sul palco di Sanremo. Ma due cose saltavano subito agli occhi: la sua riservatezza e una semplicità quasi insolita per una regina della dance. E dieci anni dopo quel grande successo nulla è cambiato nella sua personalità. Adesso la puoi incontrare sulla sabbia di una minuscola spiaggia olbiese, incastonata tra Bados e Mare e Rocce, mentre si diverte a raccogliere le conchiglie e a scoprire la magia del mare della sera. Oppure in un paesino del Logudoro mentre porta in dono una collezione di libri dei più grandi autori della letteratura romena. Paula Mitrache, diventata famosa con lo pseudonimo Haiducii, è quella cantante romena che nel 2004 portò al successo il brano «Dragostea din tei». E oggi è una grandissima amante della Sardegna.

Naturalizzata italiana, vive da anni in Puglia ma passa molto tempo anche nell’isola. «Questa è una terra baciata da Dio. E poi ha molte cose in comune con la Romania, anche qui le persone sono semplici, ospitali e generose. Inoltre sono innamorata di tutte le sue tradizioni», racconta Haiducii. Lei adesso si occupa soprattutto di sociale, tolleranza e incontri tra culture con la sua associazione «Dacia Nicolaiana». E anche per questo va a caccia di tutto ciò che è tradizione. «Non mi troverete mai nei centri turistici d’eccellenza – confessa -. Amo la Sardegna dei miei asinelli, della Sartiglia, dei costumi, dei mamuthones e dei cori tradizionali. Questa è una terra ricchissima, non puoi non amarla. Adoro la sua storia e la sua natura». Paula passa del tempo in Sardegna sia d’estate che in inverno, sia sul mare che nelle zone interne. Ha un compagno sardo e tanti amici. E così non perde occasione per contribuire a promuovere culture e tradizioni. Ultimamente ha per esempio regalato dei volumi di autori romeni ai ragazzi di una media di Oristano e a un centro di aggregazione di Nughedu San Nicolò, ha fatto da testimonial per la linea di gioielli «Mom» della teltese Evi Pattitoni, ha cantato «No potho reposare» in un raduno di maschere in Basilicata e si è presentata al parlamento romeno con il costume di Buddusò. Poi sta anche incidendo un nuovo brano, «Amicul meu», con artisti di Oristano. «Anche questo avrà un sapore dance, proprio come Dragostea din tei – spiega Paula Mitrache -. Per me fu una canzone importantissima. Per la prima volta nel mondo si cantava in romeno. Era vera energia, era integrazione culturale».

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative