La Nuova Sardegna

Creditori scatenati, citazioni per 7 milioni

Masnata e Chimica Sarda al tribunale civile: senza il saldo delle forniture a rischio 60 posti di lavoro

02 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Sospesa dal tribunale la procedura prefallimentare, il bilancio 2013 in ordine, i soldi regionali arrivati in tempo per capitalizzare la società guidata da un nuovo manager e darle un futuro: sembrava che Abbanoa avesse imboccato finalmente la strada del risanamento.

Ora però si scopre che la situazione finanziaria che sarebbe migliorata e lo scampato pericolo di fallimento non hanno interrotto il flusso di iniziative legali agganciate a uno stato debitorio che ha assunto i connotati della voragine. Non c’è tregua, per Abbanoa. Al contrario i creditori ballano attorno alla sede operativa cagliaritana di viale Diaz, assediata dagli avvocati. Di più: Masnata e Chimica Sarda, le due società di Cagliari e Sassari che forniscono ad Abbanoa il cloro e altre sostanze per la potabilizzazione dell’acqua, hanno chiesto e ottenuto l’intervento del tribunale civile di Cagliari, la sezione dedicata alle imprese, per salvarsi da una pesante ristrutturazione aziendale che finirebbe per coinvolgere rispettivamente 47 e 13 dipendenti.

I ritardi nel saldo delle forniture - è scritto nella richiesta di ingiunzione, accolta dal giudice lo scorso 30 giugno - hanno costretto le due società a indebitarsi con le banche, impelagandosi in spese per interessi e soprattutto nel rischio di chiudere baracca. Ma a quanto ammonta il debito di Abbanoa nei confronti delle due aziende, che a gennaio 2013 si sono aggiudicate come raggruppamento temporaneo l’appalto per la fornitura delle sostanze chimiche?

A leggere l’atto ingiuntivo firmato dagli avvocati Mattia Carta e Stefania Ambu dei tre milioni e 802 mila euro dovuti al 25 marzo scorso Abbanoa deve saldare ancora un milione e 746 mila euro. Ma mentre la società regionale cercava i soldi per evitare un nuovo pignoramento è maturato un altro milione e 572 mila euro che portano il debito complessivo a tre milioni e 318 mila euro, cui vanno aggiunti gli interessi di mora e le spese legali.

Il tribunale ha stabilito che Abbanoa deve pagare tutto e subito, ma sarà in grado di farlo? Non è finita: c’è anche Tecnocasic, la controllata del consorzio industriale di Cagliari, che rivendica un credito complessivo di tre milioni e 618 mila euro legato al servizio di veicolazione dell’acqua ai tempi dell’Esaf-Eaf - ereditato da Abbanoa - e a servizi più recenti. Con un atto notificato il 17 luglio scorso l’avvocato Giancarlo Mereu ha citato in giudizio Abbanoa, l’udienza si farà il prossimo 15 dicembre. (m.l)

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative