La Nuova Sardegna

Sono 25 i Comuni che hanno dichiarato di non detenere quote

Sono 25 i Comuni che hanno dichiarato di non detenere quote

La Sezione di controllo della Corte dei conti, con magistrato relatore Maria Paola Marcia, ha messo sotto la sua lente di ingrandimento anche le società e gli organismi partecipati dei 377 comuni...

01 settembre 2014
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La Sezione di controllo della Corte dei conti, con magistrato relatore Maria Paola Marcia, ha messo sotto la sua lente di ingrandimento anche le società e gli organismi partecipati dei 377 comuni della Sardegna. Solo 25 dichiarano di non possedere partecipazioni, tra cui Siniscola, Florinas, Sadali, Lodè, Ghilarza, Ossi e Sorgono. I restanti 352 comuni avrebbero dovuto procedere alla completa ricognizione delle partecipazioni possedute «onde poterne valutare la compatibilità con i requisiti richiesti dalla legge per autorizzarne la conservazione e, in caso negativo, disporne la dismissione». Ma è risultato che «solo 54 hanno adottato una o più deliberazioni del consiglio

comunale aventi ad oggetto decisioni di conservazione o dismissione». E di questi 54 in 21 non dispongono di alcun ufficio incaricato di compiti di

controllo. Inoltre, tra i 27 comuni che dichiarano società “in house” cinque non hanno ancora istituito uffici deputati a indirizzi e controlli sulle in house e sulle altre eventualmente possedute. Tra gli 11 comuni che dichiarano istituzioni, ben sette non hanno adottato alcuna delibera di ricognizione e 4 non hanno incaricato alcun ufficio di effettuare i controlli. Tra i 38 comuni che posseggono fondazioni in via totalitaria o in partecipazione, sono 30 a non aver adottato la deliberazione di

ricognizione, mentre 21 non hanno ancora investito alcun ufficio di compiti di controllo.

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