La Nuova Sardegna

famiglia di turisti bloccata a putzu idu

«Ripartire? Non abbiamo i soldi»

di Roberto Petretto
«Ripartire? Non abbiamo i soldi»

Appello alla prefettura. I Consumatori: molti in questa situazione

31 agosto 2014
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SAN VERO MILIS. Hanno contattato la prefettura, le associazioni dei consumatori. Stanno cercando una soluzione a un disguido che rischia di rovinare la loro vacanza, così come è stato per quelle di tanti altri turisti rimasti coinvolti, loro malgrado, nelle difficoltà della GoinSardinia.

La famiglia Farella, composta dal marito Pierluigi, dalla moglie Alessandra Puglia e dai due figli, insieme a una coppia di amici (anche loro con due figli) pensa di programmare per tempo le loro attese vacanze in Sardegna. Da un amico sente di questa compagnia che pratica tariffe accessibili: «Con le altre compagnie non ci saremmo potuti permettere il viaggio – racconta la signora Alessandra Puglia – e così, saputo di questa opportunità, ai primi di febbraio abbiamo prenotato il viaggio di andata e ritorno. Noi e i nostri amici. Avevamo scelto il viaggio in notturna, con la cabina».

Dopo qualche mese le prime avvisaglie di difficoltà: «Avevamo sentito dire che la compagnia aveva qualche problema – continua la signora Alessandra –. Il 7 agosto, tramite sms, ci avvisano che la nostra partenza era rinviata al giorno successivo con la corsa diurna delle 13,30. Siccome non ce la sentivamo di fare il viaggio di giorno con i bambini, abbiamo disdetto il biglietto d’andata e richiesto il rimborso. Sperando che le cose, in vista del ritorno, sarebbero migliorate».

Invece sono peggiorate, e di tanto. La famiglia Farella, insieme agli amici, ha trascorso delle vacanze serene prima nella zona di Orosei e negli ultimi giorni a Putzu Idu, nella marina di San Vero Milis. Lunedì si sarebbero dovuti imbarcare per tornare a casa, ma ora sono di fatto bloccati: «Abbiamo valutato l’ipotesi di prendere le navi di altre compagnie, ma ci costerebbe 7-800 euro. Non le nascondo che non abbiamo la possibilità di fare questo ulteriore sacrificio. A settembre ci saranno delle spese programmate e quindi non possiamo permetterci questo extra».

Soluzione al momento non se ne vede: «Ci stiamo muovendo per trovarla – dice il segretario regionale dell’Adiconsum, Giorgio Vargiu –, ma non è semplice. Abbiamo contattato prefetture, capitaneria di porto, autorità marittima: per ora senza successo. Ci sono molte famiglie che non sono in condizioni di pagare il ritorno a casa».

Anche la famiglia Farella si è mossa: «L’unica cosa che ci è stata detta è che è possibile avere alloggio in albergo, ma di un rimborso per il biglietto non se ne parla proprio. Cosa deve fare chi non ha la possibilità di spendere?» Una domanda per ora senza risposta».

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