La Nuova Sardegna

A cavallo e armato di frusta terrorizza mezzo paese: arrestato

di Nadia Cossu
A cavallo e armato di frusta terrorizza mezzo paese: arrestato

Mores, pastore 24enne prima minaccia e insegue un giovane, poi ferisce due carabinieri che cercavano di fermarlo

31 agosto 2014
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MORES. Non c’erano le musiche di Ennio Morricone a fare da sottofondo, non c’era la pistola fumante di Django e nemmeno l’ombra di un saloon all’orizzonte, eppure venerdì sera le strade di Mores si sono trasformate nel set ideale per uno spaghetti-western. Con tanto di rissa (verbale), inseguimento a cavallo per le vie del centro e carabinieri chiamati a intervenire e finiti poi in ospedale con cinque giorni di cure.

Tutto succede dopo una manifestazione equestre che era in programma proprio venerdì a Mores. La serata va avanti e Sebastiano Fancello, allevatore di 24 anni, decide di rimanere in giro per il paese in sella al cavallo. Si presenta davanti a un bar e, stando alla ricostruzione fornita dai carabinieri, inizia a chiedere con insistenza da bere a un 33enne che in quel momento è dentro il locale. I due si conoscono. L’altro si rifiuta, non vuole proprio saperne, vola qualche parola di troppo e a un certo punto Fancello tenta di aggredire il 33enne. Quest’ultimo scappa e lui lo insegue a cavallo minacciandolo con il frustino. Facile immaginare cosa si sia scatenato a Mores in quei momenti. Un uomo che scappa a piedi e che inciampa durante la fuga, l’altro che lo insegue al galoppo e una folla di compaesani che assistono alla scena, proprio come si fosse davanti a un “ciak si gira”.

Qualcuno, temendo che la vicenda degeneri, pensa bene di chiedere l’intervento dei carabinieri della stazione. I militari arrivano e intimano a Fancello di scendere dal cavallo ma lui proprio non vuole saperne e continua imperterrito nella sua corsa verso l’obiettivo: ce l’ha a morte con il “rivale” che non gli ha dato da bere e che forse ha esagerato rivolgendosi a lui con parole di sicuro non affettuose. I carabinieri insistono: «Scenda dal cavallo!», e lì la situazione effettivamente degenera. C’è una colluttazione con i militari – pugni e spinte – ma alla fine i carabinieri riescono a bloccare cavallo e cavaliere.

Sebastiano Fancello viene immediatamente accompagnato in caserma e da qui trasferito poi – su ordine del magistrato di turno Paolo Piras – nella camera di sicurezza della compagnia dei carabinieri di Bonorva. I militari rimangono leggermente feriti e decidono di farsi visitare da un medico: a entrambi vengono assegnati cinque giorni di cure.

Ieri mattina il giovane, assistito dal suo avvocato di fiducia Antonio Secci, presente il pubblico ministero Paola Manunta è comparso davanti al giudice Marina Capitta per la convalida dell’arresto. Il gip ha disposto nei suoi confronti la misura dell’obbligo di firma e ha fissato il processo con rito abbreviato per il prossimo 8 ottobre. Fancello al giudice ha detto di essere pentito per quanto successo la sera prima, ha dichiarato di aver reagito in quel modo dopo aver ricevuto offese pesanti da parte del 33enne e si è scusato per la colluttazione con i carabinieri del paese. La notte nella cella di sicurezza di Bonorva deve aver fatto il suo effetto considerato che il 24enne, con qualche piccolo precedente penale alle spalle, è sembrato davvero dispiaciuto per la brutta disavventura che lo ha costretto a trascorrere la notte in caserma.

Il giudice probabilmente ha creduto al suo pentimento e infatti ha disposto una misura abbastanza leggera nei suoi confronti: l’obbligo di andare tutti i giorni nella caserma dei carabinieri per la firma.

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