La Nuova Sardegna

GoinSardinia affonda, in arrivo una gigantesca class action

di Giampiero Cocco
GoinSardinia affonda, in arrivo una gigantesca class action

Le associazioni di tutela dei consumatori pronte a chiedere un maxi risarcimento. Ai passeggeri rimasti a terra è stata garantita l’assistenza da parte della Regione

30 agosto 2014
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OLBIA. Il sistema dei trasporti marittimi nel controesodo estivo, che coincide con il week end di fine agosto, non subirà alcun contraccolpo per la defezione, annunciata, di GoinSardinia.

L’emergenza passeggeri, affrontata con piglio deciso dall’Unità di crisi presieduta per tre volte al giorno dall’ammiraglio Nunzio Martello, direttore del circondario marittimo del nord Sardegna, è scesa a livello di “normalità” da ieri notte, quando anche gli ultimi trecento passeggeri, con al seguito una sessantina di auto e altrettanti camper, sono saliti a bordo dei traghetti delle compagnia di navigazione (Tirrenia, Moby e Sardinia Ferries) per fare rientro alle località di residenza, nella penisola. La Regione Sarda, attraverso l’assessorato ai trasporti e a quello del turismo, si è attivata per dare assistenza ai turisti rimasti impigliati nella trappola di GoinSardinia, mentre le diverse associazioni di tutela dei consumatori stano predisponendo una gigantesca Class Action contro la ormai defunta compagnia di navigazione GoinSardinia. Alla quale, a bocce ferme, chiederanno conto anche i sindaci della due principali città della Gallura, Gianni Giovannelli per Olbia e Romeo Frediani per Tempio, che si sono detti sconcertati per quanto sta accadendo e per il danno di immagine che il turismo e l’accoglienza sarda, e non soltanto in Gallura, sta subendo. «Anche le zone interne, così come quelle costiere – ha detto ieri il sindaco di Tempio Romeo Frediani – puntano sul turismo come fattore di crescita economica. Sarà comunque necessario, una volta conclusa la fase dell’emergenza, che le autorità preposte valutino, anche in regime di libero mercato, l’affidabilità dei soggetti ai quali affidare ruoli importanti come quello dei trasporti marittimi».

Carlo Rienzi, presidente di Codacons Italia, chiede l’intervento della Regione sarda «dopo lo stop definitivo ai collegamenti marittimi operati da GoinSardinia sulla tratta tra Olbia e Livorno, altrimenti ci sarà una raffica di richieste di risarcimento danni da parte dei passeggeri. La Regione Sardegna e le autorità competenti devono intervenire per garantire i diritti degli utenti possessori di biglietti della compagnia di navigazione. Tutti i passeggeri dovranno essere riprotetti – ha spiegato – senza spese su altri traghetti e chi subirà danni dalla cancellazione dei collegamenti dovrà ottenere, oltre il rimborso di quanto speso, il giusto risarcimento».

Una transazione economica, questa, non applicabile in questa fase emergenziale in quanto le casse della GoinSardinia sono vuote, ed è lo stesso staff dirigente della cordata di imprenditori isolani a dire ai suoi ex passeggeri di pagare il biglietto e poi presentare il modulo per il rimborso.

Da ieri, dunque, nei porti del nord dell’isola - Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres – è tornata una sostanziale “tranquillità” sotto il profilo degli imbarchi, anche se le proteste dei passeggeri che debbono ripagarsi la tratta di ritorno per casa non mancano, davanti alle biglietterie.

Introvabili, invece, i responsabili di GoinSardinia, che continuano ad addossare ad altri la dèfaillance della loro intrapresa. Sul quale flop stanno indagando gli uomini della Capitaneria di porto che hanno avviato due indagini, una amministrativa e l’altra penale, con l’invio dei primi atti alla magistratura gallurese che ha aperto un fascicolo per “atti relativi” in relazione allo stato di emergenza che si è venuto a creare, nei giorni scorsi, nel porto di Olbia.

L’altro mistero, in questa ancora poco chiara vicenda del flop di GoinSardinia, riguarda l’allarme “preventivo” lanciato dai vertici della compagnia.

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