La Nuova Sardegna

Arbatax, immersione fatale annega un sub di 30 anni

di Lamberto Cugudda
Arbatax, immersione fatale annega un sub di 30 anni

La giovane vittima era arrivata ieri in Ogliastra da Uta insieme a un amico Il suo corpo senza vita è stato trovato nel pomeriggio a 15 metri di profondità

28 agosto 2014
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ARBATAX. Un sub di Uta, Andrea Corda, di 30 anni, è morto ieri nelle acque prospicienti la parte estrema del nuovo dente di attracco nel molo di levante del porto di Arbatax. Il suo corpo era adagiato, proprio sotto i tripodi esterni, a circa 15 metri di profondità. Sarebbe morto per un malore, perché quando è stato visto dal medico del 118 per la constatazione di decesso, non presentava alcuna ferita da elica. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 16,45. L’allarme era stato dato alle 15,20 da un altro sub di 22 anni, giunto con lui da Uta ieri mattina per una battuta di pesca in apnea partita dagli Scogli Rossi. Nelle ricerche, coordinate dall’Ufficio circondariale marittimo Arbatax-Guardia costiera, comandato dal tenente di vascello Rocco Landi, sono state impegnate la motovedetta Cp 824 dello stesso Corpo, la motovedetta V 619 e un gommone della squadriglia navale della Guardia di finanza Arbatax, e un gommone dei vigili del fuoco del distaccamento permanente di Tortolì. Andrea Corda e l’amico si sono immersi, poco dopo le ore 8, nelle zona degli Scogli Rossi per un battuta di pesca. Fino alle ore 11.30 sono stati in contatto e poi si sono persi di vista. Intorno alle 13.15 non vendendolo tornare, l’amico arrivato insieme ad Andrea Corda, si è preoccupato, perché avevano appuntamento per l’ora di pranzo. Negli Scogli Rossi ha incontrato un altro sub 26enne di Cagliari, al quale ha chiesto di accompagnarlo nelle ricerche in mare. Che si sono rivelate infruttuose. Alle 15,20 è stato dato all’allarme alla vicina sede dell’Ufficio circondariale marittimo Arbatax-Guardia costiera. Il tenente di vascello Rocco Landi ha subito dato il via alle ricerche. Il cadavere del sub è stato ritrovato intorno alle 16.45, su un fondale di circa 15 metri di profondità, da Matteo Gregorio, un operatore “rescue swimmer” (soccorritore) in servizio alla Guardia costiera arbataxina che si trovava a bordo del gommone dei vigili del fuoco.

Il corpo senza vita era sotto i i frangi flutti esterni nella parte terminale del nuovo dente d’attracco di levante, delimitato da un fanale rosso. Il corpo è stato i recuperato dal sommozzatore del porto e issato a bordo di una motovedetta e trasportato fino al vicino molo militare, dove è stato posto a disposizione della Procura.

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