La Nuova Sardegna

I sette colpi di pistola scambiati per petardi dai vicini di casa

I sette colpi di pistola scambiati per petardi dai vicini di casa

I carabinieri ricostruiscono i dettagli della drammatica notte Nelle prossime ore saranno interrogati parenti e amici

27 agosto 2014
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OLIENA. Sei botti secchi nella notte. Silenzio. Un altro botto. E poi silenzio per sempre. Silenzio di morte. I vicini di casa hanno sentito gli spari, ma mai avrebbero potuto pensare che quei sette colpi fossero la conclusione di una tragedia familiare. Poco prima avevano sentito il cancello di ferro della casa di via Ciusa che veniva chiuso con forza. Un rumore secco. Pochi istanti dopo anche il portoncino d’ingresso sbattuto con violenza. E subito dopo le voci di Sandro e Sara. Sempre più alte, sempre più concitate. Un litigio. Rumore di piatti e bicchieri rotti. Altre voci. Silenzio. E quei botti. Che i vicini hanno scambiato per petardi fatti esplodere per la festa di San Lussorio.

E invece erano spari. Sei in rapida successione. Esplosi da Sandro Mula senza rendersene conto, con la mente annebbiata dall’alcol. Quattro andati a segno. Uno al fianco, devastante, che ha trapassato i polmoni di Sara, altri due all’addome, uno a un braccio, uno che ha sfiorato l’altro braccio e il sesto che si è perso nella cucina dell’appartamento di via Ciusa. Soltanto quando ha visto la moglie, la sua amatissima Sara, distesa sul pavimento, agonizzante, immersa in un lago di sangue, Sandro si è reso conto del disastro. Forse l’ha abbracciata per l’ultima volta, sui suoi indumenti sarebbe stato trovato sangue della donna, e poi ha girato la pistola, quella che lui e Sara avevano utilizzato decine di volte per divertimento al tirasegno, verso la sua testa e ha premuto il grilletto.

Una tragedia familiare sulla quale i carabinieri di Oliena e quelli della compagnia e del reparto operativo di Nuoro, al comando del tenente colonnello Simone Sorrentino e del capitano Marco Keten, stanno cercando di ricostruire. Non senza difficoltà. I militari hanno già interrogato i vicini e poi sentiranno ancora gli amici che hanno trascorso con Sandro e Sara le ultime ore prima dell’omicidio-suicidio. Ma stanno anche scavando nel passato della giovane coppia per cercare di capire che cosa abbia scatenato la furia omicida. Una coppia perfetta in apparenza, ma che nelle mura domestiche viveva in perenne conflittualità, nonostante il grande amore che legava i due. Contrasti che pochi conoscevano e che quando hanno provato ad approfondire si sono trovati davanti a un muro impenetrabile e per certi versi anche violento. Sandro non aveva esitato a puntare il fucile in faccia a un amico che aveva fatto un apprezzamento troppo audace nei confronti della sua Sara. Ma si è anche scoperto che era stato lo stesso Sandro a chiedere l’intervento dei carabinieri, l’anno scorso, nella casa di via Ciusa per sedare un furibondo litigio con Sara e per cercare di calmarla. Conflitti durissimi e amore senza confini, un contrasto di sentimenti che si è tramutato in tragedia nella notte della festa del paese, dopo aver riso e scherzato con gli amici di sempre. Ma soprattutto bevuto, come era accaduto altre volte, ma domenica notte fino a perdere il lume della ragione. (plp)

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