La Nuova Sardegna

L’isola dei Nasodoble, bella e un po’ arrabbiata

di Paolo Curreli
L’isola dei Nasodoble, bella e un po’ arrabbiata

Itinerari consigliati dai cantanti del brano da 100mila click

26 agosto 2014
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Nasodoble, band sassarese dal sound visionario ma con solide radici nel rock-jazz e uno sguardo alla grande tradizione dei cantautori italiani, un gruppo che è un laboratorio, un'officina creativa dove quest'inverno, a gennaio, il cantante Nicola di Banari (Alessandro Carta )mette a punto una canzone dal testo provocatorio ma fortemente intriso di verità. Nasce “Cazz…boh”, l'intercalare tipico sassarese diventa il ritornello sul disincanto, la costatazione della situazione generale della Sardegna.

Il video va su Yuotube e fa decine di migliaia di visualizzazioni in pochi giorni. I Nasodoble lavorano ancora sulla canzone, che diviene un progetto corale che coinvolge artisti sardi come Beppe Dettori, che è stato voce solista dei Tazenda, dopo la scomparsa del grande Andrea Parodi, e oggi segue diversi progetti personali. Ilaria Porceddu finalista a Sanremo, musicista raffinata che spazia dal pop al jazz. Il bluesman Francesco Piu, interprete in chiave blues di brani di artisti come Neil Young e Jimi Hendrix. Joe Perrino pilastro storico del rock made in Sardinia.

E' subito boom, arrivano le testate nazionali, il sito di Repubblica e quello della Nuova rilanciano il video, che in questi giorni, in meno di una settimana, supera le centomila visualizzazioni.

Ma come sarebbe l'itinerario proposto a un ipotetico turista dal “collettivo musicale” di “Cazz…boh”, tra provocazione e amore per la propria terra?

Nasodoble, in spiaggia col kit antiradiazioni. Come la vedono i musicisti della band? «Il sindaco di Villaputzu ha aperto alla balneazione il litorale di Quirra. Sarebbe bello che la Regione approntasse un kit per i turisti composto da ombrellone, borsa frigo, muta da sub anti­radiazioni e mappa stradale per le basi militari e per i siti industriali in cui si può trascorrere una vacanza rigenerante, salutare e a norma di legge».

Beppe Dettori, di notte con la luna in un nuraghe. Per il cantante sassarese la grande storia della Sardegna: «Mi piacerebbe accompagnare una amico in giro per il nostro patrimonio storico. Anzi gli farei vivere l'esperienza indimenticabile che ho vissuto io esibendomi in luoghi pieni di suggestione. L'alba nell'anfiteatro nuragico di Su Romanzesu a Bitti, o il nuraghe Palmavera ad Alghero bianco sotto la luna piena. Posti incredibili, esperienze da vivere anche a costo di saltare qualche rete, visto che i nostri monumenti sono per la maggior parte chiusi. Aspettando che si facesse finalmente rete tra siti archeologici e cultura contemporanea per comunicare ai turisti il nostro presente sulla base della nostra storia».

Ilaria Porceddu, l'inverno dei riti arcaici. Per Ilaria, cantautrice e pianista raffinata, full immersion nella cultura antica e nelle credenze millenarie assolutamente fuori stagione e lontano dai flussi turistici: «La nostra terra è fatta di tradizioni arcaiche, soprattutto in inverno. Chi vuole davvero conoscerla può fare la scelta del turismo invernale partecipando ai numerosi riti pagani e cristiani la cui origine affonda nella notte dei tempi. Porterei gli amici alla festa di San Biagio a Gergei, e un consiglio che estendo anche ai miei conterranei».

Francesco Piu, in cerca di blues. Il virtuoso chitarrista di Osilo esplora una musica che, più di altre, è anche un mondo e una maniera di vivere: «In cerca del blues. Questo per me è l'estate. E questo è l'itinerario che consiglierei. Quest'anno l'estate deve ancora arrivare, per molti non tornerà mai. E come il blues la mia terra resta ferma ma continua a muovere dentro tutti noi che calpestiamo i suoi sassi».

Joe Perrino, basta col sole a scacchi. Per il cantante cagliaritano un pensiero al mondo che ha ispirato i suoi ultimi lavori, l’interprete delle canzoni della malavita, vorrebbe regalare una vacanza ai carcerati: «Vorrei che si creassero delle zone spiaggia all'interno delle carceri sarde per mettere fine una volta per tutte a questa moda dell'abbronzatura a quadretti».

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