La Nuova Sardegna

Da Arbatax impianti per l’Angola

di Lamberto Cugudda
Da Arbatax impianti per l’Angola

La Saldimpianti sta lavorando a una commessa da tre milioni di euro: sardi il 90 per cento degli operai

26 agosto 2014
3 MINUTI DI LETTURA





ARBATAX. Imprese locali crescono all’ombra di Intermare fabrication yard. È il caso di Saldimpianti costruzioni, che opera a Tortolì-Arbatax da 12 anni, dove ha anche la sede legale. Il legale rappresentante è Romeo Ingrosso, 50 anni. Oltre a lavorare per conto del grande cantiere operativo Eni Saipem di Arbatax, per poco più di quattro mesi, la Saldimpianti costruzioni è stata impegnata in una commessa che ha acquisito direttamente ed è relativa al progetto offshore Kizomba Satellites Phase 2, che ha portato alla costruzione di supporti per linee jumping. Il cliente finale è la Petromar, in Angola, dove quanto realizzato ad Arbatax è destinato, per la precisione a Luanda. Il valore del progetto è di 3 milioni di euro. «Le maestranze che la Saldimpianti costruzioni ha impegnato in questi quattro mesi in tale progetto - afferma Ingrosso - sono state 130, di cui il 90 per cento sarde». Proprio ieri mattina, nella banchina industriale di ponente, hanno avuto inizio le operazioni di carico - su una grande nave da trasporto battente bandiera olandese - dei supporti per linee jumping realizzati dall'impresa locale. Saldimpianti costruzioni ha dei nuovi progetti possibili oramai in fase di acquisizione. Ma per potere effettuare le lavorazioni è necessario che la banchina di ponente (si tratta di quella propriamente industriale) dello scalo marittimo di Arbatax possa essere “sistemata” con vari interventi, considerato che in diversi punti vi sarebbero dei cedimenti. Cosa che viene denunciata da diverso tempo anche dalle organizzazioni sindacali confederali. Fra i progetti in fase di acquisizione vi è quello, molto importante, per la realizzazione di tre moduli deck per Fpso (Floating production storage and offloading), destinati in Brasile. È stato sottolineato che questo progetto avrà una durata stimata di circa 18 mesi e prevede l'occupazione di circa 300 maestranze. Ma come ha spiegato Romeo Ingrosso, l'acquisizione è condizionata da aree adeguate e banchine idonee nel porto ogliastrino. «È da anni - affermano Peppino Fanni e Gianni Mucaria, rispettivamente segretario generale Cisl provinciale Ogliastra e segretario Ogliastra di categoria della Fms-Cisl (metalmeccanici) - che chiediamo che i finanziamenti destinati al nostro scalo marittimo e alla sistemazione delle banchine vengano utilizzati. Da qui il nuovo appello che facciamo alla Regione. E anche al Conzorzio industriale provinciale Ogliastra. Su questo tema e su quello dei corsi professionali legati alle attività di Intermare fabrication yard e alle imprese esterne che vi operano, abbiamo già chiesto un incontro, entro il 10 settembre, agli assessori regionali all'Industria e al Lavoro. Occorre avere adeguate infrastrutture affinché le imprese possano operare e dare occupazione in loco». Il presidente del Consorzio industriale provinciale, Mimmo Lai (Partito democratico), ha assicurato il proprio impegno e ha fatto sapere che ieri sera era atteso, a Tortolì, l'arrivo del presidente della commissione Trasporti della Camera, Michele Meta, per un sopralluogo sulle aree portuali e sulle banchine e per un incontro nella sede dell'Ufficio circondariale marittimo Arbatax-Guardia costiera, con il tenente di vascello Rocco landi, comandante dello stesso e del porto di Arbatax.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative