La Nuova Sardegna

“Il gatto prigioniero” la storia si fa teatro

di Pasquale Porcu
“Il gatto prigioniero” la storia si fa teatro

Il dramma andrà in scena a Sassari, Fornelli e Tramariglio

24 agosto 2014
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SASSARI. San Sebastiano a Sassari, Fornelli all'Asinara, ex colonia penale di Tramariglio a Porto Conte: sono questi i luoghi nei quali la Compagnia Teatro Sassari rappresenterà "Il Gatto prigioniero" scritta dal giornalista e scrittore Cosimo Filigheddu e che si avvale della regia di Marco Spiga.

La rappresentazione a Sassari, prevista per sabato 30 agosto dentro il carcere di San Sebastiano, è stata spostata a causa di un impegno improrogabile del sindaco di Sassari. Confermata, invece, la data di Fornelli (domenica 31 agosto alle 21) e di Tramariglio (venerdì 5 settembre, alle 21, nella sede del Parco di Porto Conte).

Le tre rappresentazioni verranno precedute da una tavola rotonda con l'autore della commedia, il principale interprete, Mario Lubino, l'architetto Sandro Roggio, il magistrato Gianni Caria (solo a Porto Conte e Sassari). E ovviamente il sindaco di Sassari.

L'opera doveva essere rappresentata nella scorsa primavera, proprio a San Sebastiano, ma a causa di incomprensibili difficoltà burocratiche (i maligni la chiamano censura) "Il gatto prigioniero" , all'ultimo momento, era andato in scena al teatro Parodi di Porto Torres, ottenendo un lusinghiero successo.

Ma come è nato il progetto che ruota intorno alla commedia di Filigheddu?

«In un giorno di giugno del 2013 nel volgere di poche ore - racconta Cosimo Filigheddu– vennero trasferiti dal carcere di San Sebastiano a quello di Bancali 148 uomini,13 donne, un bambino (al seguito naturalmente di una delle donne, non essendo in età di commettere reati). Il trasferimento cominciò poco dopo l'alba con una successiva serie di viaggi di cellulari che prelevavano i detenuti tra la curiosità dei passanti di via Roma che sempre più si assiepavano man mano che la mattina avanzava».

Alle 16 di quel giorno di giugno era tutto finito. E così cessò da un minuto all'altro una vergogna italiana chiamata carcere sassarese di San Sebastiano e calò sulla città e sulla sua classe dirigente il pesante problema del recupero e della restituzione alla vita pubblica e civica di un edificio storico e monumentale che ricopre un intero isolato in uno dei quartieri più vivi e centrali di Sassari.

Ma molte ferite sono ancora aperte come la vicenda della clamorosa protesta dei detenuti nel 2000 e col successivo e forse più clamoroso pestaggio dei detenuti a opera degli agenti di custodia, sanzionato severamente dalla magistratura. Tutti temi che «Il gatto prigioniero» evoca compreso il rapporto tra quei luoghi e il territorio e sui quali non solo Sassari o la Sardegna devono riflettere ora che per San Sebastiano, Fornelli e Tramariglio è cessata la funzione istituzionale.

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