La Nuova Sardegna

I migranti ribelli ritornano a Napoli

di Gian Carlo Bulla
I migranti ribelli ritornano a Napoli

Nello stesso hotel rifiutato dai nigeriani sono arrivati ieri una cinquantina di profughi siriani, tra cui donne e bambini

22 agosto 2014
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SADALI. I 47 migranti di origine africana, in prevalenza nigeriani, tutti provenienti da Napoli, arrivati a Sadali lunedì pomeriggio, sono ripartiti ieri poco prima delle 21 dall’aeroporto di Cagliari a bordo di un volo charter messo a disposizione dal ministero degli Interni. Gli extracomunitari, da diverse settimane in Italia a cui hanno chiesto asilo politico, e pertanto in regola col permesso provvisorio di soggiorno, nell’ambito dell’operazione Mare nostrum, avrebbero dovuto soggiornare per un periodo, pare non del tutto definito, nell’hotel Is Janas di Sadali, un tre stelle dotato di ristorante e piscina a poco più di 4 chilometri dal centro abitato. I 47 migranti lunedì sera al loro arrivo a Sadali si erano rifiutati di entrare nell’albergo e avevano inscenato una manifestazione di protesta pacifica perché non condividevano il trasferimento forzato e soprattutto perché il piccolo paese montano non era in grado di offrire opportunità di lavoro e di svago. Circa la metà, quelli più determinati, quasi tutti di origine nigeriana, avevano trascorso la notte attorno a un fuoco acceso all’ingresso della struttura ricettiva, mentre gli altri, provenienti dal Mali, dal Ghana e dal Burkina Faso, più qualche altro dalla Nigeria che non aveva condiviso la protesta frontale, era rimasto all’interno dell’autobus. Tutti chiedevano di essere ricondotti a Napoli o in qualche altra grande città del centro o del nord Italia, e in sub ordine a Cagliari. La situazione, con il trascorrere delle ore, era diventata pesante, tanto che il prefetto vicario di Nuoro, Pietro Pintori, aveva disposto l’invio a Sadali di un congruo numero di carabinieri e agenti di polizia in grado di poter far fronte a una eventuale emergenza. Fortunatamente non c’è stato bisogno dell’uso della forza perché la protesta, come detto, è stata pacifica e non ha mai assunto toni accesi. I migranti hanno chiesto di essere trasferiti in un’altra sede e hanno avviato una estenuante trattativa con i rappresentanti delle forze dell’ordine, guidati dal capitano Paolo Bonetti, comandante della compagnia dei carabinieri di Isili, dal questore vicario di Nuoro Giuseppina Stellino e dal capo della squadra mobile di Nuoro, Fabrizio Mustaro. L’opera di mediazione delle forze dell’ordine che si sono mosse in stretto contatto con i funzionari del ministero dell’Interno ha avuto buon fine. Mercoledì sera una parte dei migranti, per l’esattezza 21, ha deciso di entrare nell’albergo, mentre i restanti 26, quelli più intransigenti, hanno accettato di essere trasferiti in un hotel del centro abitato di Ottana con l’impegno, così com’è avvenuto ieri a tarda sera, che sarebbero stati ricondotti a Napoli. Secondo alcune testimonianze, quelli che hanno accettato il trasferimento a Sadali, non avrebbero accolto di buon grado il nuovo trasloco a Napoli. Diversi migranti, colpiti positivamente dalla grande ospitalità dei sadalesi, infatti, sarebbero voluti rimanere. Ieri notte, poco dopo le 23, scortati da agenti di polizia e carabinieri è arrivata nello stesso hotel Is Janas una cinquantina di profughi siriani, tra cui fanno anche alcune donne e bambini.

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