La Nuova Sardegna

L’investigatore segreto c’è ma spia i beni dell’azienda

di Marco Bittau
L’investigatore segreto c’è ma spia i beni dell’azienda

La società smentisce di avere assunto un detective per controllare i dipendenti Serve per garantire la sicurezza dopo irruzioni negli uffici e atti di vandalismo

20 agosto 2014
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OLBIA. Meridiana al contrattacco sul caso dell’investigatore privato in azienda e dopo l’esposto alla procura di Tempio, presentato dalla Filt Cgil, adesso arriva anche una denuncia per procurato allarme. La compagnia aerea dell’Aga Khan nega che esista alcuna attività di indagine e intercettazione sui propri dipendenti. Sarebbe stato affidato, invece, un incarico di audit sulla sicurezza «al fine di tutelare il patrimonio aziendale». La decisione di affidare l’incarico sarebbe stata presa «dopo aver registrato tentativi di irruzione negli edifici del gruppo e numerosi atti di vandalismo sulle auto di alcuni dipendenti in occasione degli scioperi e delle “malattie collettive” dei mesi di maggio, giugno e luglio». Per questi episodi Meridiana riferisce di aver già presentato denuncia alla procura della Repubblica.

Detective o auditor? Ora si comincia a far chiarezza sul ruolo di Fulvio Mucibello, investigatore privato di professione: non è impegnato in attività di indagine e intercettazione sui dipendenti Meridiana. Piuttosto, l’incarico riguarda la valutazione della sicurezza a tutela del patrimonio aziendale dopo una serie di episodi di vandalismo di cui non era mai trapelata notizia. Così sostiene la compagnia, da due giorni sotto attacco dopo la segnalazione al procuratore della Repubblica di Tempio, Domenico Fiordalisi, da parte del segretario nazionale della Filt Cgil, Mauro Rossi. Il dirigente sindacale si era rivolto al magistrato dopo aver raccolto ripetute segnalazioni dai lavoratori. Il tenore della lettera è fin troppo chiaro e preoccupante: «Mucibello sarebbe responsabile di attività investigativa nei confronti del personale, in palese violazione dello Statuto dei lavoratori e della normativa sulla privacy. C’è un problema di rispetto della legalità in un quadro generale che ormai sta degenerando».

Il riferimento, naturalmente, va alle crescenti tensioni all’interno dell’azienda che ancora oggi presenta conti di gestione in rosso e lavoratori in esubero (più di un migliaio). Una situazione difficile, aggravata dai rapporti a dir poco problematici tra l’amministratore delegato, i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali. Tra scioperi a raffica e denunce alla magistratura, una vera e propria guerra senza esclusione di colpi.

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