La Nuova Sardegna

Il sindaco: «Portati a Sadali con l’inganno»

di Luca Fiori
Il sindaco: «Portati a Sadali con l’inganno»

Romina Mura annuncia un’interrogazione al ministro Alfano: «L’accoglienza non si fa così»

20 agosto 2014
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SASSARI. Dopo la notte della rivolta, quella di ieri, come era facilmente prevedibile, è stata la giornata delle polemiche. La forte presa di posizione dei 47 migranti (nigeriani e maliani) che lunedì notte hanno rifiutato di entrare nell’albergo di Sadali in cui dovevano essere ospitati dopo l’arrivo da Napoli, ha scatenato una serie di reazioni a destra e a sinistra. La prima a intervenire è stata Romina Mura, sindaco di Sadali e deputato del Pd. «Gli immigrati presenti a Sadali raccontano - ha detto Mura - di essere stati convinti a spostarsi da Napoli con l’inganno, le loro destinazioni sarebbero dovute essere Roma o Milano o addirittura sarebbero dovuti essere accompagnati in ospedale per fare delle visite prima del trasferimento in altra città del continente». Mura annuncia un'interrogazione al ministro Alfano: «Come mai questi stranieri, quasi tutti dotati di regolare permesso di soggiorno sono giunti a Sadali contro la loro volontà? L'accoglienza non può essere fatta con questo pressappochismo - aggiunge il primo cittadino - con azioni che mettono in difficoltà i privati che si candidano a fare accoglienza, le amministrazioni locali che si trovano coinvolte in vicende complesse e difficilmente gestibili». Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex governatore Ugo Cappellacci. «La rivolta di Sadali deve essere colta da parte di tutti come un campanello d’allarme - ha detto l’ex presidente della Regione - alla luce di quest’ultimo episodio e anche dei gravi precedenti avvenuti nel centro di Elmas occorre intervenire subito affinchè la situazione non sfugga al controllo. Suggeriamo pertanto alla Giunta regionale - prosegue l’ex governatore - di chiedere un confronto immediato con il Governo per calibrare meglio le politiche di accoglienza nell’isola». Il deputato di Unidos, Mauro Pili, parla di «vergogna nazionale» e punta il dito contro il ministro dell'interno, «che deve dire subito tutto quello che è successo e assumersene la responsabilità o indicare chi è il responsabile di tale gestione». Per il vicepresidente della Commissione Sanità, Marcello Orrù (Psd'Az) bisogna «assicurare la massima allerta e sorveglianza sanitaria sugli immigrati che arrivano. È di questi giorni la notizia del primo caso di Ebola in Europa che parrebbe essere comparso in Belgio». Pronta la riposta dell’assessore Luigi Arru. «La Regione tiene alta la guardia sul virus Ebola vista l'emergenza internazionale - spiega l’assessore - ma ritiene irresponsabile alimentare allarmismi, visto che non ci sono motivi per pensare a una possibile diffusione del virus in Sardegna». Dura anche la presa di posizione della segreteria provinciale della Uil Polizia. «È indispensabile ricercare ed accertare ogni responsabilità di quanto accaduto - dice il segretario generale del sindacato di Polizia Giovanni Cabras - chiediamo di adottare idonei provvedimenti esattamente come si farebbe nei confronti di un qualsiasi agente. Per tutte le lunghe ore in cui il sequestro si è protratto - scrive Cabras - non è giunto sul posto alcun significativo rinforzo e la situazione è stata gestita da un capitano dei carabinieri che peraltro si trovava all'interno dell’albergo di Sadali, anch’egli impossibilitato ad uscire. Dov'era l'autorità di pubblica sicurezza?».

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