La Nuova Sardegna

Il cinema che aiuta a capire il mondo

di Fabio Canessa
Il cinema che aiuta a capire il mondo

A Villanova Monteleone il Festival del documentario Da giovedì a sabato tre giorni di proiezioni e incontri

19 agosto 2014
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VILLANOVA MONTELEONE. Si girano in pratica da quando è stata inventata la cinepresa, ma sono sempre stati considerati un po’come prodotti di serie B rispetto al cinema di finzione. Almeno fino a poco tempo fa. Che la percezione sia cambiata lo dimostra la presenza ormai fissa di qualche documentario all’interno dei concorsi dei principali festival internazionali. E i premi non di rado ricevuti. Uno spauracchio per il grande cinema dagli investimenti milionari. Perché la prima differenza sta nei costi, solitamente molto più bassi. Per il resto cambia il linguaggio, ma il cinema documentario ha acquisito la dignità che merita e sta regalando negli ultimi anni alcune delle novità più interessanti della produzione cinematografica mondiale. Acquista così maggiore significato un festival come quello di Villanova Monteleone dedicato al cinema del reale. Dopo il successo della prima edizione, l’anno scorso, torna da giovedì a sabato il festival del documentario.

Saranno tre giorni intensi di proiezioni nelle sale di Su Palatu (dalle 15 alle 22) e nell'antica Piazza Mercato Vecchio dove si svolgeranno gli incontri con diversi autori e giornalisti. La manifestazione è organizzata dal comune di Villanova in collaborazione con il Cineclub Sassari Fedic, come parte integrante del circuito del Sardinia Film Festival 2014. Sono diciotto le opere selezionate, arrivate da tutta Italia. Cinque sono di registi sardi: “Capo e Croce. Le ragioni dei pastori” di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni; “17 maggio 1943, lo silenci troncat” di Gianfranco Fois sui bombardamenti ad Alghero nella Seconda guerra mondiale; “A scuola di cinema” di Antioco Floris prodotto dal Celcam di Cagliari; “Anche se non sono gigli” di Gianluca Nieddu; “S'Ammentarzu. LavOro tra le mani” di Maria Giovanna Dessì e Gaia Peruzzi che racconta la recente storia economica della Sardegna. Riguarda da vicino l’isola anche “Dal profondo” di Valentina Pedicini girato nelle miniere del Sulcis.

Tra gli altri documentari in concorso si possono segnalare “Ritratto di sceneggiatore in un interno” di Rocco Talucci: un viaggio tra le pagine più belle del cinema degli ultimi cinquanta anni tra ricordi e dichiarazioni dello sceneggiatore Enrico Medioli e delle persone che hanno lavorato con lui; “Lucciole per lanterne” di Stefano e Mario Martone: una storia di sfruttamento ambientale che inizia nel 1981, quando il dittatore Pinochet privatizza la quasi totalità delle risorse idriche presenti sul territorio cileno. Nei trent'anni successivi i diritti per lo sfruttamento dell'acqua vengono ceduti a imprese nazionali e multinazionali interessate a produrre energia idroelettrica; “In cerca di un amico” di Karma Gava, Alvise Morato: indagine sulle agenzie di Tokyo dove si possono noleggiare le persone per molteplici funzioni.

Tra gli eventi speciali del festival la proiezione, la serata inaugurale, del documentario restaurato di Fiorenzo Serra “L’ultimo pugno di terra” e venerdì di “#18undici”, dvd che segue l’iniziativa lanciata da un comitato di giornalisti per non dimenticare la terribile alluvione del novembre scorso.

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