La Nuova Sardegna

la denuncia

«La scuola sarda rischia il collasso»

Il segretario della Cisl Ganga contesta i dimensionamenti statali

17 agosto 2014
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CAGLIARI. «Per la scuola sarda gli ultimi dimensionamenti statali, operati secondo parametri difficilmente calabili nella realtà regionale, rischiano di mettere in discussione in Sardegna il mantenimento e la qualificazione del servizio pubblico».

Lo ha denunciato il segretario della Cisl Ignazio Ganga. «Per questo, anche in un recente interlocuzione con l'assessore competente, la Cisl regionale ha rilanciato la necessità di una legge specifica - ha aggiunto Ganga - che riparametri la scuola sarda sulle reali esigenze della Regione e in particolare dei contesti a maggior rischio educativo. Per la Cisl l'attesa legge sull’istruzione dovrà riconsiderare, come negli anni della Rinascita, la scuola come la leva fondamentale per fare avanzare ogni processo di crescita e di miglioramento sociale ed economico in ciascun area del territorio regionale. Una consapevolezza smarrita sull'altare della spending review e mortificata dalle politiche del Governo centrale che l'ha declassata a centro di costo. La nuova legge che il Consiglio regionale dovrà esitare al più presto, avviando la ripresa del confronto con le parti sociali, dovrà puntare sul rafforzamento del capitale umano, attraverso l'aumento degli investimenti nell'istruzione lungo tutto l'arco della vita; a irrobustire gli indirizzi regionali sul diritto allo studio; potenziare le azioni finalizzate a ridurre l'insuccesso scolastico; sviluppare un sistema integrato fra scuola, università, ricerca e sistema della formazione».

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