La Nuova Sardegna

Lavoro, riforme, sanità: sarà un autunno caldo

di Umberto Aime

La giunta attesa al varco dopo le ferie: al primo punto l’emergenza occupazione Da affrontare anche le questioni lingua blu e peste suina. A breve Renzi nell’isola

15 agosto 2014
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CAGLIARI. Il Consiglio regionale è in libertà da martedì 5 agosto, due giorni dopo ha fatto lo stesso la Giunta, anche se prima di Ferragosto alcuni assessori sono stati costretti a diversi «rientri volanti» per far fronte alle solite emergenze. Per tutti le ferie finiranno agli sgoccioli di agosto. Rischia di rientrare molto prima il governatore Francesco Pigliaru soprattutto se, all’inizio di settembre, sarà confermato l’arrivo in missione speciale del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che vuole essere presente alla firma ufficiale del contratto con il Qatar per l’ospedale San Raffaele di Olbia. Cerimonie a parte, il mese in arrivo rischia di essere caldo per la politica regionale. Ecco l’agenda di quanto potrebbe accadere.

Consiglio regionale. Trentuno sedute in poco più di quattro mesi di legislatura. Esclusi lunedì (libero), sabato e domenica (chiusura obbligatoria), com’è consuetudine i sessanta consiglieri hanno timbrato il cartellino più nelle commissioni permanenti che in aula. Nove le leggi approvate, quindici gli ordini del giorno (ma lo sanno tutti “un odg non si nega a nessuno”) e tre mozioni. Alla ripresa c’è chi auspica una media di riunioni pubbliche (le commissioni sono a porte chiuse) più alta dell’ultima rilevata: sette al mese. Fra disegni e proposte di legge, gli argomenti non mancheranno certo, a cominciare dal filotto di riforme: sanità, enti locali e uffici della Regione. Poi, sempre a settembre, in aula dovrebbero arrivare il Piano paesaggistico riveduto e corretto, quello energetico, l’assestamento di bilancio e gli interventi straordinari per il lavoro. In sessanta dovranno rimboccarsi le maniche, se vogliono dare davvero un’accelerata alla ripresa sociale ed economica. La velocità dipenderà anche dai rapporti fra maggioranza e opposizione, che in questi quattro abbandonanti di legislatura sono stati schizofrenici: da troppo buoni a scontri titanici.

Agricoltura. Per l’assessore Elisabetta Falchi, la prima scadenza sarà tutt’altro che piacevole. All’inizio del prossimo mese, il Movimento pastori ha annunciato che marcerà su Cagliari, «saremo in diecimila», per protestare contro i vaccini (Lingua blu), le epidemie (Peste suina) e la ripartizione dei fondi destinati allo sviluppo rurale. Anche le altre associazioni delle campagne – Cia, Coldiretti, Copagri e Confagricoltura – hanno alzato il tiro e pretendono un incontro urgente su quel campo di battaglia che è l’agricoltura. Va detto però che l’assessore si è impegnato a recuperare un bel po’ di fondi europei e più di un risultato l’ha portato a casa.

Ambiente. Il bollettino finale della campagna antincendio sarà decisivo per capire come potrebbe essere il ritorno al lavoro dell’assessore Donatella Spano. La speranza è che sia soft: nessuno vuole una Sardegna messa a ferro e fuco dai piromani nelle ultime settimane di agosto. Le altre sue scadenze sono: il futuro della Conservatoria delle coste (sospesa e quasi soppressa) e la riorganizzazione del mastodontico Ente Foreste.

Bilancio. Subito la manovra di aggiustamento dei conti, poi l’assessore Raffaele Paci dovrà pensare a come mettere assieme la Finanziaria 2015, quando ci sarà la grande e misteriosa novità del pareggio di bilancio: tanto incassi, tanto spendi, sanità compresa. Dovrà fare miracoli.

Cultura. L’assessore Claudia Firino ha inaugurato in questi giorni il maxi progetto per l’edilizia scolastica e giurato che alla ripresa delle lezioni, il 15 settembre, gran parte dei lavori saranno conclusi. Non può sbagliare, o finirà nel mirino di insegnanti, genitori e studenti.

Enti locali e Urbanistica. L’agenda è fitta: riforma post Province abolite e nuovo Piano paesaggistico, più il testo unico per l’edilizia. L’assessore Cristino Erriu lo sa: a settembre dovrà saltare pranzo e cena se vorrà mantenere fede alle promesse.

Industria. L’infinita vertenza Alcoa (tra l’altro gli operai passeranno Ferragosto davanti alla fabbrica chiusa) sarà il primo appuntamento per l’assessore Maria Grazia Piras: dall’agonia delle trattative ministeriali, bisogna passare ai fatti. Poi avrà a che fare col Piano energetico e allora si capiranno le intenzioni della Giunta sul metano dopo l’uscita dal Progetto Galsi.

Lavoro. Nessun dubbio, purtroppo: per l’assessore Virginia Mura sarà un autunno caldissimo. Da lei i sindacati si aspettano una soluzione immediata al drammatico l’azzeramento degli ammortizzatori sociali e soprattutto – ma questo da tutta la Giunta – un piano «a largo raggio» per l’occupazione. Non può fallire.

Lavori pubblici. In questi mesi, l’assessore Paolo Maninchedda si è dato un gran daffare: salvataggio di Abbanoa, sblocca-cantieri Anas, assetto idrogeologico e appalti da gestire in tempi stretti. È rimasta appesa la vertenza con l’Enel per le dighe: a che punto è?

Riforme. C’è una bozza ma ora l’assessore Gianmario Demuro dovrà mettere nero su bianco l’annunciata rivoluzione degli uffici regionali e della burocratica. Anche lui non può sbagliare.

Sanità. In questo assessorato ad alto rischio c’è e ci sarà di tutto: San Raffaele, riordino delle Asl, Piano sanitario, taglio della spesa, Lingua blu e Peste suina. Al tecnico Luigi Arru, diventato battagliero in questi giorni, non basterà una sola agenda per tenere a bada doveri e appuntamenti. Dovrà faticare: ogni passaggio sulla sanità scatena scontri, polemiche e duelli in Giunta, figuriamoci fuori.

Trasporti. L’assessore Massimo Deiana ha annunciato per settembre la continuità territoriale aerea 2. Dovrà tenere sotto controllo anche il contratto della Ct1, serve qualche ritocco, la convenzione con Tirrenia, è stata rivista ma non basta, presentare il piano del trasporto pubblico locale e decidere quando far partire per la prima volta il Pendolino Cagliari-Sassari.

Turismo. Cancellata la contestata Sardegna promozione, buon risultato, quello che farà a settembre l’assessore Francesco Morandi dipenderà dal bilancio della stagione turistica: di che segno sarà, più o meno? Preghiamo per il più, altrimenti sarà una Sardegna ancora più povera, triste e disperata di quello che è.

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