La Nuova Sardegna

Fondi Ue, in Sardegna inutilizzati più di 350 milioni di euro

di Pier Giorgio Pinna
Fondi Ue, in Sardegna inutilizzati più di 350 milioni di euro

Finora non è stato speso oltre un terzo delle risorse disponibili. E tutta l’Italia segna il passo in modo preoccupante

13 agosto 2014
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SASSARI. È un film già visto: partenza scoppiettante, finale pessimo. L'Italia spicca ancora per la sua incapacità di spendere i fondi comunitari. E la Sardegna si colloca tra le regioni che deludono di più nell’utilizzo degli stanziamenti accordati da Bruxelles. Su un totale di 950 milioni di euro del programma 2007-2013 nell’isola ne sono stati impiegati 622. Mentre altri 350 milioni risultano rimasti nei bunker finanziari di Bruxelles: nessuno li ha voluti, o saputi, richiedere per tempo. Così, in piena crisi economica, con la necessità d’interventi vitali in tutti in settori più importanti attraversati da fenomeni recessivi, oltre il 32% dei finanziamenti non è mai uscito dalle casse della Ue. Sembra paradossale, quasi grottesco se il dato non fosse drammatico. E invece è proprio così.

L’ennesimo Sos. L’allarme viene rilanciato da un rapporto sulle regioni elaborato dall’Eurispes. L’istituto di ricerca, guidato dal sociologo sardo Gian Maria Fara, segnala per tutta l’Italia «un ritardo cronico nei confronti degli altri Paesi membri». Dai dati aggiornati ad aprile 2014 - indica una nota - il tasso di attuazione nel nostro Paese è «poco al di sopra del 45%, ben al di sotto della media Ue (60,81%), e della nazione che ha registrato la performance più lusinghiera, la Lituania (80,1%). Solamente due Stati sono riusciti a fare peggio di noi. Uno è la Croazia (22%), che però è in parte scusata: non ha avuto il tempo materiale per spendere qui soldi, visto che è stata ammessa in Europa nel 2013. L’altro Paese è la Romania, fanalino di coda con il 37%. Una posizione, a ben vedere non troppo lontana da quella non certo esaltante della Sardegna.

Esami approfonditi. Dei fondi Ue 2007-2013, spiegano ancora gli specialisti dell’Eurispes, «ben 14,39 miliardi devono essere spesi entro la data limite, di fine 2015. «Ma sino a oggi, in 6 anni – puntualizzano gli esperti dell’istituto – è stata inutilizzata meno della metà delle risorse disponibili». Sul versante delle regioni italiane il tasso d’attuazione medio dei programmi operativi regionali (Por) circa l'Obiettivo Convergenza vede «due velocita. Tra le aree virtuose, la Basilicata e in minor misura la Puglia, con valori chiaramente superiori alla media del Sud Italia. Dall’altro lato, ci sono invece le aree in ritardo. Zone che - come rilevano i ricercatori - «esibiscono livelli di attuazione dei programmi operativi particolarmente modesti, soprattutto in relazione alla spesa dei fondi europei per lo sviluppo (Fesr)». E in questo senso il tasso di realizzazione per le risorse Fesr si ferma al 33,3% in Campania, al 36,5% in Calabria, al 40,5% in Sicilia, al 59,4% in Puglia, al 62,2% in Basilicata. Mentre per il Fondo di sviluppo europeo (Fse) resta bloccato al 56,4% in Sicilia, al 59,1% in Campania, al 59,6% in Calabria, al 62% in Puglia, al 74,3% in Basilicata. Complessivamente, tra Fesr e Fse, gli stanziamenti non spesi sono pari a circa 2,52 miliardi su 3,99 impegnati in Campania, 2,4 miliardi su 4,3 in Sicilia, 1,3 miliardi su 3,25 in Puglia, 1,12 miliardi su 1,92 in Calabria, 146 milioni su 429 in Basilicata.

Caccia al tempo perduto. Per quel che riguarda l’Obiettivo Competitività le cose non vanno molto meglio in Sardegna. Dove si spera evidentemente in ciò che resta dei mesi da qui al dicembre 2015 per utilizzare quei 350 milioni mai impiegati. Anche perché - come osservano all’Eurispes - l’isola in questa specifica linea d’investimenti è quella che ha ottenuto lo stanziamento più cospicuo in assoluto. Almeno rispetto ad altre regioni. E del resto - come fanno notare i ricercatori - non è nuovo un altro processo in atto: quello – dicono – per cui «il centro di gravità della politica regionale e di allocazione dei fondi europei si è spostato verso Est». Scontato perciò il contraccolpo per tutte le aree meridionali del continente europeo che s’affacciano sul Mediterraneo. Sardegna in testa.

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