La Nuova Sardegna

Sisa Sardegna passa al marchio Coop

di Pasquale Porcu

I 200 punti vendita della società guidata da Rinaldo Carta ora porteranno il logo e le insegne del gruppo bolognese

10 agosto 2014
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SASSARI. Colpo di scena nella grande distribuzione organizzata: Sisa Sardegna divorzia da Sisa Italia. Prossimamente le insegne della Sigma (e cioè Coop Italia) sostituiranno quelle che campeggiano nei circa duecento punti vendita dell'organizzazione capitanata da Rinaldo Carta. Non si conoscono i particolari dell'operazione ed è inutile cercare conferme o altri particolari nel quartier generale della CediSisa della zona industriale di Campo Mela (Codrongianos). Una gentilissima segretaria fa sapere che il «commendator Carta è fuori sede e sicuramente nei prossimi giorni ne saprete di più».

La notizia circola, però, da un paio di giorni negli ambienti economici e finanziari della Sardegna (e non solo). Difficile cercare notizie anche alla Sigma di Bologna e alla Coop Italia: è normale che nel sabato pomeriggio che precede ferragosto gli uffici siano chiusi.

Non si conoscono i motivi del divorzio tra il CediSisa e la rete nazionale di riferimento di Sisa Italia. Sicuramente può essere stata la crisi economica (che ha colpito la Sardegna più pesantemente che altre regioni) a condizionare strategie commerciali che hanno portato l'azienda di Campo Mela a differenziarsi da quella di Sisa Italia.

CediSisa è nata nel 1995 e, dopo il rafforzamento nel Cagliaritano e nel Sulcis (tra il 2012 e il 2014), conta oggi su circa duecento punti vendita, tremila occupati e un fatturato di 285 milioni di euro all'anno (contro i circa tre miliardi di euro di fatturato della grande distribuzione organizzata in Sardegna e i 93 miliardi di euro della Gdo in Italia).

Un fatto è certo: nel giro di un anno la crisi economica ha prodotto, nell'isola, una riduzione del fatturato, quantificabile in una cifra del 3% in valore e dell'1% in volume. È purtroppo una realtà che i consumatori sardi abbiano meno soldi e spendano sempre meno, anche negli alimentari.

Per quanto tempo potranno andare avanti le politiche dei forti sconti e le promozioni estreme? In questi giorni proprio la Sisa pubblicizza sconti di 50 centesimi per un chilo di pane mentre le angurie vengono vendute a 19 centesimi al chilo.

Chi conosce bene il mercato sostiene che il cambio di insegne di Sisa Sardegna produrrà un effetto molto benefico nella azienda di Campo Mela dal momento che Coop Italia può garantire alla rete distributiva dell'azienda maggiori margini di manovra e condizioni in grado di far reggere meglio la congiuntura economica attuale delle famiglie.

Il cambio di insegne non dovrebbe comportare alcuna variazione negli assetti societari di Cedi Sisa. La filosofia di Rinaldo Carta, infatti, è da sempre quella che punta costruire nell'isola una solida e sardissima piattaforma distributiva che alimenti la rete della grande distribuzione regionale.

Il marchio Sigma esiste già in Sardegna ma non si sa se gli associati a quella rete aderiranno alla rete che nasce dall’uscita di scena di Sisa Sardegna.

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