La Nuova Sardegna

Casa e tasse, rincari sì ma ridotti

Casa e tasse, rincari sì ma ridotti

La riforma del Catasto viene annunciata come meno pesante che in altre regioni

05 agosto 2014
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SASSARI. Caro, carissimo mattone. La riforma del Catasto va avanti a tappe forzate e i parametri che saranno utilizzati a fini tributari cresceranno presto in maniera esponenziale. L'obiettivo è uno solo: incassare più tasse attraverso nuovi indicatori. Nelle loro valutazioni le Agenzie delle entrate manderanno in soffitta i vecchi schemi e si baseranno sui valori effettivi di mercato. Nell'isola come altrove, insomma, è in arrivo un'altra mazzata per i contribuenti. Ma tra i capoluoghi di provincia più a rischio aumenti non ci sono quelli sardi, collocati nella parte inferiore della classifica nazionale. Almeno questa è l'analisi del Sole 24 Ore, che ha preso in esame i prezzi delle abitazioni in tutte le aree del Paese e calcolato quanto si discostano dagli indicatori impiegati sino a oggi dai valori immobiliari reali.

Come si fa il calcolo per capire quanto si pagherà in aggiunta? In generale, maggiore è il divario tra passato e presente più alto sarà il rincaro. È stata avviata infatti la macchina normativa che dovrà riformare il Catasto passando dal computo dei vani ai metri quadrati. Una revisione che per molti proprietari comporterà sicuramente più tributi da versare. Le tabelle elaborate dal quotidiano economico-finanziario comprendono inoltre una stima di aumenti per le abitazioni più o meno pregiate (A2 e A3). Nella classifica nazionale delle città dove i rincari saranno più marcati Sassari è al 32esimo posto, con un valore medio catastale per unità oggi di 86.195 euro, mentre il prezzo di mercato è di 205.734, un divario pari al 139%. Al numero 56 figura Nuoro con 86.127 catastali e 179.555 di mercato e variazione 108%. Al 68esimo Oristano: 85.276 catastali e 164.959 mercato col 93%. E infine è al n. 75 su 103 vecchi capoluoghi di provincia si colloca Cagliari, con 125.192 euro catastali e 232.993 di mercato e 86% di divario.

Entrando nei casi particolari le province sarde scendono ancora nella classifica se si considerano solo le abitazioni A2, cioè quelle di tipo civile: al 54esimo posto Nuoro con il 76% del divario fra valore catastale e quello di mercato (la percentuale di unità A2 sul numero totale delle case nuoresi è del 56%). Al n. 64 Oristano con 64% del divario (48% numero di case). In 75esima posizione Sassari col 49% del divario (20%). E al numero 77 Cagliari col 47% del divario di valore (49% del numero totale delle case). Per gli alloggi A3, cioè di tipo economico al 22esimo posto Nuoro col 196% del divario fra valore del

catasto e di mercato (il 33% del numero complessivo delle case); al 31esimo Sassari col 180% (58% delle case sassaresi); al 35esimo Cagliari col 169% (il 35% degli immobili del capoluogo). E al numero 71 Oristano col 115% del divario (il 33% delle case). Le 10 città italiane con maggior sperequazione tra valore catastale e prezzo medio di mercato, e quindi con un maggior aumento della base imponibile certo, sono nell'ordine: Pistoia, Pesaro, Messina, Lucca, Imperia, Trento, Venezia, Rimini, Cuneo e Asti. Le 10 con minor probabilità di aumento della base imponibile con la riforma del catasto - sempre per il Sole 24 ore - sono invece Pordenone, Padova, Mantova, Biella, Taranto, Torino, Brindisi, Viterbo, Lecco e Como. (pgp)

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