La Nuova Sardegna

Opera lirica 2.0, “ Turandot” inforca i Google Glass

Opera lirica 2.0, “ Turandot” inforca i Google Glass

Cagliari, la messa in scena del capolavoro di Puccini raccontata in presa diretta attraverso il punto di vista di chi la realizza

31 luglio 2014
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CAGLIARI. Puccini ne sarebbe stato probabilmente entusiasta. E magari grazie a loro avrebbe superato il “blocco” e la sua grande incompiuta, “Turandot”, oggi porterebbe la sua firma per intero. “Loro” sono i Google Glass, gli occhiali multimediali del colosso americano di internet; l'opera del maestro toscano è invece il terreno d'incontro tra il tempo che fu e quel che forse sarà: la lirica 2.0.

A dar vita all'esperimento di contaminazione è invece il teatro lirico di Cagliari, che grazie al progetto MediaLab è davvero proiettato verso la scoperta di nuovi linguaggi. Grazie infatti a un'applicazione sviluppata dallo stesso teatro cagliaritano, la messa in scena di un'opera verrà raccontata – per la prima volta – in presa diretta attraverso il punto di vista di chi la realizza: immagini catturate dai diversi artefici dello spettacolo (professori d'orchestra, artisti del coro, cantanti solisti, figuranti, tecnici, truccatori, macchinisti) saranno quindi postate sui principali social network e rese disponibili per la grande platea della rete, che potrà guardare in diretta, da casa o da un qualunque altro posto, tutto il materiale multimediale condiviso in corso d'opera dagli stessi protagonisti.

Aldilà della sperimentazione legata all'uso in un contesto teatrale dei Google Glass, che presto saranno disponibili sul mercato, per il Lirico – spiega il Sovrintendente Mauro Meli – «questo progetto rappresenta l'opportunità di utilizzare la tecnologia e le potenzialità della rete per esaltare lo straordinario lavoro collettivo che è alla base di una creazione complessa come un'opera lirica, dando visibilità a tutte le diverse componenti e le professionalità coinvolte in una messa in scena come Turandot».

Prima e unica Fondazione lirica ad aver creato al suo interno uno spazio – il MediaLab, per l'appunto – nel quale favorire la cooperazione tra imprese tecnologiche, università, centri di ricerca, start-up creative, singoli artisti e professionisti della comunicazione, il Lirico di Cagliari - grazie alla collaborazione tra Tsc Lab (Google Enterprise Partner) e il team di ricerca e sviluppo del Teatro guidato da Nicola Fioravanti – sfrutta insomma l'ultimo gingillo hi-tech del momento per esplorare fino in fondo le possibilità espressive offerte dalla rivoluzione digitale. La rete è il nuovo Oriente, come in Puccini il regno della “maraviglia”.

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