La Nuova Sardegna

I pastori contro l’assessore: «Falchi si deve dimettere»

di Francesco G. Pinna
I pastori contro l’assessore: «Falchi si deve dimettere»

Il leader del Movimento Felice Floris annuncia una manifestazione a Cagliari Contestate le Asl e le vaccinazioni: «Le hanno imposte a tutti con il ricatto»

31 luglio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





TRAMATZA. Una grande manifestazione a Cagliari per dire stop alle vaccinazioni contro la blue tongue e ai ricatti delle Asl e dei veterinari. Data e modalità sono ancora tutte da definire, ma quella uscita ieri a Tramatza dall’assemblea del Movimento pastori sardi è una vera e propria dichiarazione di guerra. Contro i «criminali, vigliacchi e terroristi che hanno insistito per 14 anni sulla strada sbagliata del vaccino solo per continuare a spartirsi i soldi di Bruxelles».

Felice Floris, leader incontrastato del Movimento, ha usato proprio la parola «guerra». «Pronti a usare la violenza contro la violenza che è stata usata e continua a essere usata contro di noi, se necessario invece dei fischietti stavolta porteremo i bastoni e anche i cavalli» ha urlato a fine mattinata raccogliendo i sentimenti ampiamente espressi dalla affollatissima e molto partecipata assemblea. «Per una pecora abbiamo ucciso, per una pecora abbiamo scatenato faide, ma siamo uomini o cosa siamo?» si è chiesto Floris accusando la lobby trasversale di veterinari, biologi, analisti, politici e funzionari pubblici di aver lucrato e di voler continuare a lucrare su un dramma, quello della Blue tongue, «che non è solo dei pastori ma di tutta la Sardegna e di tutti i sardi».

Niente improvvisazioni però. E perciò niente blocco della Statale 131, che pure, vista la storia del Movimento, era uno dei possibili finali dell'assemblea di ieri. Una possibilità messa nel conto anche da polizia e carabinieri, che hanno presidiato in forze per tutta la mattina il varco utilizzato nelle precedenti occasioni dai pastori del Movimento per l'invasione della carreggiata. L'assemblea di Tramatza è stata anche l'occasione per ripercorrere la storia della blue tongue in Sardegna. Felice Floris e i pastori del Movimento non hanno dubbi: a diffonderla è stato proprio il vaccino che avrebbe dovuto debellarla. «Mai sperimentato seriamente ma imposto ai pastori col ricatto: niente indennizzi senza vaccino» ha raccontato l'avvocato Alberto Appeddu, rivendicando la paternità della denuncia che ha fatto scattare la clamorosa inchiesta della magistratura romana. «Adesso basta ricatti e basta vaccinazioni, è successa la stessa cosa con la peste suina. Si sviluppa nelle mega porcilaie, ma hanno distrutto centinaia di piccoli allevamenti e la lotta al pascolo brado serve solo a favorire gli allevamenti intensivi» ha rilanciato Floris rivendicando a nome di tutti i pastori «la sovranità sul nostro lavoro e sul nostro bestiame».

La manifestazione di protesta in programma a Cagliari naturalmente sarà davanti al palazzo della Regione e se necessario dentro gli uffici dell’assessore all'Agricoltura Elisabetta Falchi. Nei suoi confronti è partita da Tramatza anche una richiesta di dimissioni per conflitto di interessi tra l'incarico attuale e quello precedente di presidente regionale di Confagricoltura, definita da Floris come «l'associazione dei grandi latifondisti». La pietra della discordia è il nuovo Piano di sviluppo rurale. L'Mps ha chiesto inutilmente un incontro per far sentire le proprie ragioni. «I soldi - ha spiegato ancora Floris - sono sempre gli stessi, ma la platea dei beneficiari è stata allargata a troppi nuovi soggetti e ai pastori restano solo le briciole».

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative