La Nuova Sardegna

Un milione per valorizzare i prodotti sardi

Un milione per valorizzare i prodotti sardi

La giunta regionale approva un piano per la promozione e la pubblicità del vino e dell’olio di qualità

30 luglio 2014
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CAGLIARI. La forza di un sistema economico è data dalla sua capacità produttiva e in Sardegna l’agroalimentare è sicuramente il punto di forza. Per questo, ieri, la giunta regionale ha deciso di destinare un milione di euro per la promozione e la pubblicità istituzionale dei prodotti agroalimentari dell’isola. Il programma di promozione messo in campo dalla Regione, che si riferisce al prossimo anno, comprende la partecipazione della Sardegna al Vinitaly di Verona nel 2015 e alla rassegna internazionale Sol, che è dedicata al comparto oleario, altro punto di forza dell’agroalimentare in Sardegna.

Tra gli altri appuntamenti a cui parteciperanno le aziende sarde è prevista l’organizzazione di un evento sul Cannonau. La delibera approvata dalla giunta Pigliaru, è stata presentata dall’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi. Verranno definiti successivamente i criteri di selezione per la partecipazione delle imprese agli eventi di promozione; con i criteri di selezione sarà definita la ripartizione delle risorse. Il settore agroalimentare, che comprende sia l’attività agricola, sia l’industria alimentare, contribuisce per il 4,7 per cento del valore aggiunto regionale. È un dato superiore alla media nazionale (3,7%) ma al di sotto delle possibilità espansive secondo le organizzazioni degli industriali e del mondo produttivo. Sulla crescita del valore aggiunto dell’industria di trasformazione agricola in regione hanno inciso i buoni risultati avuti nelle esportazioni, (con il vino di pregio che ha raggiunto i mercati esteri di mezzo mondo), tanto che nell’anno passato le esportazioni del settore (174 milioni di euro, un quinto del comparto petrolifero), sono aumentate complessivamente del 42 per cento nell’ultimo triennio, in controtendenza rispetto al totale delle vendite all’estero. Le esportazioni della filiera sono prevalentemente costituite da prodotti lattiero casari, (nel 2013 hanno rappresentato circa i due terzi delle vendite deiprodotti agroalimentari sui mercati esteri. La quota prevalente (47,1 per cento) proviene da imprese localizzate nel «distretto» della provincia di Sassari, dove si concentra la produzione dei formaggi, quella della lavorazione della carne e quella delle bevande. La domanda estera per i prodotti dell’agroalimentare proviene principalmente dagli Stati Uniti (per le esportazioni di pecorino), e nell’area dell’euro da Germania, Francia e Spagna. Nuovi mercati si segnalano ora per i prodotti lattiero caseari in Cina, (su cui ha avviato un progetto la 3A di Arborea). L’analisi dell’andamento del settore ha portato la giunta Pigliaru allo stanziamento di nuove risorse per la promozione. Come detto ci sarà un occhio particolare per la produzione enologica con le partecipazioni a Vinytaly e ad altre manifestazioni perché la filiera regionale produce una quota relativamente elevata di vini con denominazioni di origine (Doc, Dogc e Igt) pari al 6,3 per cento del totale nazionale e una percentuale significativa di altri prodotti con denominazioni di qualità (Dop, Igp e Sgt) che rappresentano circa il tre per cento delle denominazioni nazionali. (Tra queste si segnala per numero di operatori coinvolti, oltre 3.600 al censimento dell’Istat del 2013, la produzione dell’agnello sardo Igp. (a.f.)

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