La Nuova Sardegna

Tsunami sull’ateneo: il Tar iscrive 187 studenti in Medicina

di Daniela Scano
Tsunami sull’ateneo: il Tar iscrive 187 studenti in Medicina

Sassari, i giudici amministrativi danno ragione agli aspiranti camici bianchi sardi che si erano rivolti al tribunale dopo l’esito negativo del test

30 luglio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Arriva anche in Sardegna lo tsunami delle immatricolazioni di aspiranti medici ordinate dai Tribunali amministrativi regionali al ministero dell’Istruzione, della Università e della Ricerca. A Sassari l’ateneo sarà costretto ad aprire le porte a un numero imprecisato di studenti che nella scorsa primavera avevano sostenuto senza successo i test di accesso nazionali alle facoltà di Medicina, chirurgia e Odontoiatria. Il 21 luglio, con la ordinanza 7839/2014, il Tar del Lazio ha imbarcato in Medicina 187 studenti che nei prossimi giorni potranno presentarsi nelle segreterie delle facoltà di 35 atenei, immatricolarsi e da quel momento seguire le lezioni e sostenere gli esami. Tra questi ci sono anche gli studenti sardi (tanti, a giudicare dai cognomi ricorrenti nell’elenco) che si erano rivolti agli avvocati romani Francesco Stallone, Francesco Leone e Gabriele La Malfa Ribolla per far valere le proprie ragioni contro il Ministero che aveva stabilito le regole e contro le Università.

Lo studio legale Stallone, che ha superato quota cinquecento immatricolazioni d’ufficio (anche se con riserva, e subordinate alla successiva vittoria del ricorso nel merito) ha rappresentato ai giudici della sezione Terza Bis del Tar le ragioni già sostenute nei precedenti ricorsi. Tra le altre cose, gli avvocati degli studenti esclusi lamentano la violazione del principio di anonimato concorsuale durante lo svolgimento delle prove. Questo per una serie di ragioni. La principale è che ogni candidato conosceva il proprio codice identificativo della prova e avrebbe potuto memorizzarlo e comunicarlo a terze persone colluse. Al termine della prova questo codice veniva consegnato ai candidati insieme all’username e alla password per l’accesso alla sezione del sito ministeriale dove controllare l’esito del test. Lo username corrispondeva al codice che era visibile attraverso la finestra trasparente della busta contenente gli elaborati del test. Le argomentazioni del collegio di avvocati che assiste l’esercito di aspiranti medici e dentisti hanno spinto il Tar del Lazio a scrivere, ed è la terza volta, «ad un primo sommario esame il ricorso presenta profili di fondatezza con riguardo al motivo che censura la violazione dell’anonimato concorsuale».

A fare giurisprudenza, sul punto, è stato il Consiglio di Stato nel 2003 quando ha collegato in adunanze plenarie l’anonimato nelle procedure di concorso con il principio costituzionale di uguaglianza e della imparzialità della pubblica amministrazione. In attesa di entrare nel merito dei ricorsi, il Tar ha deciso di preservare gli interessi degli studenti accogliendo la loro domanda cautelare «nel senso di ammettere con riserva al corso di laurea in Medicina e Chirurgia; Odontoiatria e protesi dentaria presso le Università indicate nel ricorso».

Sassari è in buona compagnia: le iscrizioni in soprannumero saranno fatte in tutta Italia. I giudici amministrativi sono consapevoli delle conseguenze che l’eventuale vittoria del ricorso potrebbe avere nelle graduatorie che gli studenti esclusi vorrebbero far annullare. E infatti hanno stabilito di “integrare il contraddittorio”, chiamando in causa tutti gli studenti ammessi ai corsi di laurea. Un esercito di aspiranti medici che è molto complicato, oltre che costoso, raggiungere con i sistemi tradizionali. Così, applicando una regola che viene usata molto di rado, il Tar ha deciso di notificare “per pubblici proclami” la citazione per la prossima udienza fissata al 7 maggio del 2015 per la trattazione del ricorso nel merito. Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è stato usato come tramite tra la giustizia amministrativa e gli studenti. Che però non devono aspettarsi una convocazione scritta. L’avviso infatti sarà pubblicato sul sito web del ministero e conterrà l’autorità giudiziaria che procede, il numero di registro generale del ricorso (08136/2014), il testo integrale del ricorso, gli estremi dei provvedimenti impugnati e ogni altra notizia utile. Ma, soprattutto, il ministero dovrà pubblicare anche l’elenco degli studenti già ammessi ai corsi di laurea e che il Tar ora definisce “controinteressati” nel ricorso. Una parola che genererà ansia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Ambiente a rischio

Avvistata una scia gialla, sulle Bocche l’incubo inquinamento

di Marco Bittau
Le nostre iniziative