La Nuova Sardegna

Calagonone al via con Gloria Campaner

di Walter Porcedda
Calagonone al via con Gloria Campaner

Il festival parte con il duo della pianista e Mozder

30 luglio 2014
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CALA GONONE. Classica nel jazz. E viceversa. Il primo appuntamento di Cala Gonone jazz, edizione ventisette, domani al via alle ore 21 nel teatro Comunale (e fino a domenica), posiziona la sfida del pentagramma e quella creativa dell’improvvisazione in un singolare “tête-à-tête” tra due assi della tastiera. L’uno è il polacco Leszek Mozder, pianista jazz, acclamata star in patria, fine interprete e grande talento, con l’attivo oltre cento album. L’altra è nientemento la stella del pianismo classico italiano, la bella Gloria Campaner, straordinaria strumentista che ha calcato con successo, nonostante la giovane età, palcoscenici prestigiosi, dalla Carnegie Hall di New York alla Disney Hall di Los Angeles fino alla Filarmonica di Varsavia in Polonia. Ed è proprio in questo paese, precisamente a Poznan, che si deve collocare il luogo dell’incontro tra questi due talenti foriero di scintille artistiche. Precisamente al festival Transatlantyk dove i due hanno sperimentato in diretta un incontro-scontro di forte impatto emozionale.

Occorre precisare che comunque la Campaner – che lo scorso anno ha pubblicato un album accolto favorevolmente dalla critica specializzata, “Piano Poems”, con musiche di Rachmaninov e Schumann – non ha vissuto dentro una campana di vetro dove l’unica musica da ascoltare era quella classica. No, la pianista veneta ha in realtà, fin da giovanissima, frequentazioni rock e ama il jazz. «Ho sempre avuto un forte legame con questa musica – dice Gloria Campaner – e l’occasione di esplorare diversi percorsi è arrivata anche grazie a mio padre che mi ha sempre accompagnata ai concerti jazz». Ed ecco nel 2008 il primo incontro professionale con Franco D’Andrea. «In seguito ho avuto l’opportunità di iniziare una collaborazione con Stefano Bollani e Leszek Mozder, grandi rappresentanti di questa forma artistica». Proprio con quest’ultimo metterà in campo un inedito confronto. «La nostra esecuzione è basata più su uno scontro, quello delle idee, sebbene la matrice che ci unisce sia comune. Infatti abbiamo sempre avuto a che fare con la musica classica e le esecuzioni in programma sarano basate sui lavori del compositore polacco Witold Lutoslawski del quali presenteremo le variazioni sul Capriccio 24 di Paganini. Dal mio punto di vista questa sarà una sfida per portare la musica classica anche in un ambiente dove in genere non arriva».

E, se l’incontro Campaner-Mozder sarà la partenza forte di Calagonone, altri sono gli appuntamenti di questo festival che per tre mattine, da venerdì a domenica propone appuntamenti acustici nello splendido scenario delle Grotte del Bue Marino. Venerdì col duo Vario Corzani-Erica Scheri in “Interiors”, sabato con il funambolico e trascinante griot jazz Baba Sissoko e il suo fulminante solo, domenica il quintetto Aero 5th. Alla sera (ore 19) degustazioni di vini e prodotti locali e musica all’Acquario. Venerdì c’è il trio del chitarrista Marcello Zappareddu, sabato spazio alla Rural electrification Orchestra e domenica il trio Koinejazz.

Sul palcoscenico serale del teatro Comunale, venerdì l’incontro tra due chitarristi come Stochelo Rosemberg e il nuorese Battista Giordano. Rosemberg è uno dei più titolati rappresnetanti al mondo del jazz manouche, da molti indicato come uno degli eredi morali del grande Django Reinhardt. Sabato invece è di scena il Tingvall trio, fondato in Germania per iniziativa del pianista svedese Martin Tingvall, con il percussionista tedesco Jurgen Spiegel e il cubano Omar Rodriguez Calvo al contrabbasso.

Calagonone Jazz si chiuderà domenica alle 22 al teatro Comunale con il quartetto del sassofonista algherese Enzo Favata sul palco assiema al contrabbassista Danilo Gallo, il batterista e percussionista U.T. Gandhi e il pianista Enrico Zanisi.

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