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pigliaru a Roma

Alcoa, Glencore si riaffaccia la svolta arriva dai costi energia

di Tamara Peddis
Alcoa, Glencore si riaffaccia la svolta arriva dai costi energia

PORTOVESME. Garantire l’energia a prezzi competitivi per almeno 10 anni al possibile acquirente di Alcoa. È il problema che Governo e Regione dovranno risolvere a breve. Solo così si creeranno le...

24 luglio 2014
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PORTOVESME. Garantire l’energia a prezzi competitivi per almeno 10 anni al possibile acquirente di Alcoa. È il problema che Governo e Regione dovranno risolvere a breve. Solo così si creeranno le condizioni chieste dalla multinazionale anglo-svizzera Glencore per acquisire la produzione di alluminio. Nell’incontro svolto ieri al Mise i rappresentanti del dicastero hanno sottolineato che per offrire questa garanzia sono allo studio diverse ipotesi. I tempi però appaiono molto stretti. Anche perché i delegati di Alcoa hanno precisato che le manutenzioni, dopo il 31 luglio, non saranno più fatte. E ciò nonostante abbiano assicurato che si avrà cura dello stabilimento per garantirne la ripartenza. «Malgrado gli sforzi compiuti – hanno inoltre dichiarato - Alcoa non ha ancora ricevuto un’offerta formale per l’impianto né un valido piano industriale: condizione che riteniamo essenziale per la vendita». «Continueremo a tenere comunque fede agli impegni presi nei confronti dei nostri dipendenti», hanno concluso.

Insomma: la vicenda rimane ancora in sospeso. Dalla fabbrica dipende il lavoro di 800 persone, tra dipendenti diretti e dell'indotto. Ma secondo il ministero dello Sviluppo economico non mancano «passi avanti» in una vertenza che resta «complessa». Il viceministro Claudio De Vincenti ha constatato che col gruppo Klesch il confronto è in fase «di stallo». Continua invece il lavoro con la Glencore e l'obiettivo è raggiungere un memorandum d’intesa entro agosto.

Ma il nodo principale riguarda appunto il costo dell'energia. De Vincenti ha assicurato di aver fornito al ministero del Lavoro le informazioni per prorogare gli ammortizzatori sociali per l'indotto fino al 2015. «È chiaro che si tratta di una trattativa difficile, ma è importante ricordare che, fino a poco tempo fa, di trattativa non ce n'era alcuna», ha afferma il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Al tavolo, che si riunirà ancora il 29 luglio, hanno partecipato fra gli altri il vicesegretario alla presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar, l'ad di Alcoa Giuseppe Toia, il responsabile europeo Alluminio di Alcoa Lluis Fargas.

Dal fronte sindacale emerge cauto ottimismo. «Non gettare la spugna, ognuno faccia la sua parte», è l'appello del segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli. Mentre per la Uilm Mario Ghini osserva che «da parte dell'azienda non abbiamo registrato le novità che ci attendevamo». Il coordinatore della Fiom per la siderurgia, Gianni Venturi, ricorda che i lavoratori «sono all'88esimo giorno di presidio a Portovesme» e segnala una «una novità positiva» con un importante produttore di energia «disposto a entrare in un progetto per dare prospettive concrete» alla fabbrica. Fabio Enne (Cisl Sardegna): «Così Glencore può rilanciare il settore». Franco Bardi, segretario aggiunto della Camera del lavoro del Sulcis: «Passo avanti importante ma non definitivo». Perplessità da Bruno Usai (Fiom): Resta la preoccupazione per tempi che sembrano dilatarsi». Stefano Lai (Ugl) dà invece un giudizio negativo: «C’è solo una lista di buoni propositi: stiamo andando via come siamo arrivati».

Sotto il Mise, presidio di 200 lavoratori Alcoa. Un operaio si è sentito male. Ma dopo le prime cure è potuto ripartire coi compagni da Civitavecchia.

Governo e Regione hanno infine comunicato alla Glencore che intendono sostenere la ripresa della produzione e dell’occupazione mettendo a disposizione anche lo strumento del Contratto di sviluppo e completando le infrastrutture.

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