La Nuova Sardegna

Dopo gli ultimi roghi

Pene più severe per gli incendiari

Pene più severe per gli incendiari

Lai (Sel): «La gente deve reagire». Rubiu (Udc): «Basta col silenzio»

23 luglio 2014
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CAGLIARI. Dai poli opposti arriva un nuovo allarme contro gli incendi. Sono stati Sel e l’Udc a prendere posizione, in Consiglio regionale, dopo i roghi di queste settimane.

È stato Eugenio Lai (Sel) a sollecitare un inasprimento delle pene per gli incendiari. «Serve una reazione popolare vera e concreta – ha detto – per fermare chi devasta la Sardegna. Le comunità non possono assistere in silenzio alla devastazione, ma devono aiutare le forze dell’ordine nelle indagini e denunciare i responsabili di questi sconsiderati attacchi all’ambiente». Commessi, ha detto il consigliere regionale Gianluigi Rubiu dell’Udc da «veri assassini che provocano danni secolari ai territori. L’auspicio è che lo Stato decida finalmente d’inasprire le pene e che la Regione intervenga con politiche mirate al ripopolamento delle campagne e al pieno coinvolgimento di agricoltori e pastori nella difesa dei boschi». Secondo Rubiu, deve esserci subito il potenziamento dei mezzi a disposizione della campagna antincendio, anche dopo i ritardi degli interventi soprattutto in Trexenta, dove lunedì sono andati in fumo 250 ettari di campagna. «La piaga degli incendi – ha scritto in un’interrogazione – ha assunto negli ultimi anni delle proporzioni tali da mettere a serio rischio l’immagine della sardegna come l’isola delle vacanze. A pagare il conto più salato sono dunque gli albergatori e tutta la Sardegna in piena stagione turistica». Per fermare gli incendiari, ha ribadito Eugenio Lai, è però indispensabile «l’impegno delle comunità a reagire e la reazione dovrà essere immediata, vera e concreta». (ua)

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