La Nuova Sardegna

Meridiana, tavolo Regione-Governo

Meridiana, tavolo Regione-Governo

A settembre il primo incontro, l’annuncio lo dà l’assessore Massimo Deiana: «Alla trattativa anche i ministri Lupi e Poletti»

23 luglio 2014
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CAGLIARI. Un piccolo miracolo è già accaduto. Meridiana diventa una vertenza nazionale. La Regione si accorge che il secondo vettore italiano vive una crisi profonda e il governo non può più continuare a ignorare tagli, dipendenti in cassa integrazione ed esuberi. Una situazione vicina al collasso.

Merito anche dell’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana, che è riuscito a portare a Roma l’emergenza della compagnia aerea.

A settembre aprirà il tavolo tecnico a cui siederanno Regione e Governo. Al centro la questione Meridiana e i suoi 1200 esuberi.

La notizia arriva dallo stesso Deiana, al termine di un incontro tenuto con l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, e i vertici della compagnia aerea. «È stata acquisita la disponibilità ad affrontare la vertenza Meridiana in un tavolo interministeriale – spiega Deiana – alla presenza dei responsabili delle Infrastrutture e del Lavoro, Maurizio Lupi e Giuliano Poletti. La Regione continua a seguire molto da vicino la crisi della compagnia e coinvolgerà il Governo nella ricerca di soluzioni percorribili sulla scorta di quanto sta accadendo per Alitalia. Non ci sono dubbi che Meridiana sia una società strategica nel contesto economico e industriale della Sardegna e per questo occorrerà massima attenzione e impegno».

In queste settimane lo scontro sindacale è diventato sempre più aspro. Solo due giorni fa l’ultimo sciopero. Al culmine di una serie di iniziative di protesta del personale.

Manifestazioni a Olbia, Cagliari, Verona, perché la protesta riguarda tutte le basi della compagnia.

Lo scontro è sul futuro della compagnia. Per i manager Meridiana Fly deve diventare una compagnia più leggera. Più piccola con meno costi e integrata con Air Italy, ritenuta dall'azienda più competitiva. Nel 2001 fu raggiunta un'intesa mai sottoscritta prima nella società di Karim e che segna l'inizio di tutto.

Meridiana e i sindacati si accordano per 4 anni di cassa integrazione e 3 di mobilità. Il modello è Alitalia.

Ma il disaccordo ora è sul patto iniziale. Per i vertici della compagnia aerea l’accordo sanciva un percorso che doveva portare a un taglio dei posti di lavoro e dei costi della società. Con meno dipendenti, meno rotte in perdita e meno aerei. All’interno di questa strategia anche al scelta di mandare in pensione 10 datati Md 80 nel 2015. In questa ottica rientra anche il taglio tra 3 anni dei 1200 dipendenti in mobilità.

Differente l’interpretazione che di quell’accordo hanno dato i sindacati. I quattro anni di cassa integrazione dovevano servire all’azienda per affrontare la crisi e nello stesso tempo mettere a punto la strategia aziendale di rilancio. Una distanza che ora si trasforma in battaglia. Regione e governo dovranno cercare di trovare un punto di accordo. Una soluzione a una spaccatura che rischia di far perdere per sempre all’isola una delle sue aziende strategiche e nello stesso tempo di allontanare ancora di più la Sardegna dal resto dell’Italia.

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