La Nuova Sardegna

spacciati come fertilizzanti

Pesticidi, sventati gravi rischi

Pesticidi, sventati gravi rischi

Il segretario dei biologi: «Quei composti possono avvelenare»

22 luglio 2014
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CAGLIARI. «Senza l’azione congiunta dell’ispettorato repressione frodi (Icqrf) e della Finanza oggi molti agricoltori avrebbero adoperato la matrina, causando sicuramente gravi danni alla salute». Lo segnala il consigliere e segretario dell’Ordine nazionale dei biologi Luciano Atzori a proposito dell’operazione «Mela Stregata» che nei giorni scorsi ha portato al sequestro in Sardegna e in Puglia di oltre 65 tonnellate di prodotti spacciati per fertilizzanti, ma in realtà contenenti l’alcaloide, molto diffuso in Cina e India. Questa sostanza si estrae da una leguminosa, la Sophora Falvescens, coltivata in Oriente, e funzione come pesticida, senza alcun potere concimante. «Per ingannare gli agricoltori spesso i prodotti illegali a base di matrina vengono etichettati e immessi sul mercato, oltre che come fertilizzanti organici, come preparazioni biodinamiche o come ’corroboranti e/o potenziatori della resistenza delle piantè’, spiega Atzori, ma gli effetti della matrina possono essere devastanti: è un fitofarmaco con effetto neurotossico che può avvelenare e provocare la morte per blocco della respirazione. «Oltre a quest’eventualità - spiega il biologo - i composti possono determinare bioaccumulo nei tessuti grassi, con possibile tossicità cronica». «Sempre più persone si avvicinano ai prodotti bio e/o naturali senza però conoscerli davvero», osserva Atzori. «Anche gli agricoltori spesso, in quanto non adeguatamente formati, cadono nella trappola».

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