La Nuova Sardegna

Meno imposte e più servizi: il rilancio dei piccoli Comuni

di Alessandro Pirina
Meno imposte e più servizi: il rilancio dei piccoli Comuni

A Tula sono state ridotte la Tasi e la Tari, ma senza intaccare i bonus per le famiglie e gli studenti Merito delle politiche dell’amministrazione, ma anche dei soldi che arrivano dalla centrale eolica

21 luglio 2014
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INVIATO A TULA. Negli ultimi decenni i piccoli comuni dell'isola hanno dovuto fare i conti con un'emorragia di residenti inarrestabile che ha trasformato molti borghi in agglomerati di case vuote che si ripopolano solo in occasione delle feste. Natale, Pasqua e il patrono. Ma non tutti si rassegnano. Al contrario sempre più centri portano avanti politiche per ripopolare i piccoli Comuni. Servizi e taglio delle tasse come ricetta per portare nuovi residenti e avvantaggiare chi già vive in questi borghi.

L’appello del sindaco. A Tula, però, il sindaco non vuole arrendersi. Già da qualche anno Andrea Becca, al suo secondo mandato, lavora per frenare la fuga dei giovani. Nel 2012 è stato lui il primo sindaco d'Italia a neutralizzare l'Imu sulla prima casa. Una scelta coraggiosa che poi è stata imitata da molti colleghi nel resto della penisola. Ma quella decisione è stata solo la prima di tante che hanno trasformato il piccolo centro di 1560 anime a metà strada tra Sassari e Olbia in un comune virtuoso, dove l’aumento dei servizi per i cittadini non ha comportato nessun aumento delle tasse. Oggi i tributi per i residenti sono stati ulteriormente ridotti. Una politica sociale messa in atto per trattenere i tulesi in paese, ma che oggi potrebbe attrarre anche chi di Tula non è. Ed è proprio con questo obiettivo che il sindaco, insieme con l’assessore alla Comunicazione, Francesca Violante Rosso, ha promosso una campagna acquisti. «Venite a vivere qui, siamo tra i comuni con la più bassa pressione fiscale d’Italia, abbiamo tanti servizi per i cittadini e c’è un’ottima qualità della vita».

Il parco eolico. In un momento in cui i comuni, imbrigliati nel patto di stabilità, non sembrano avere alternative al taglio dei servizi e all’aumento delle tasse, a Tula accade l’esatto contrario. All’origine di questa politica la decisione nel 2003 di realizzare nel territorio comunale il parco eolico più grande dell’isola, l’impianto di Sa Turrina Manna dell’Enel, fortemente sostenuto dalla popolazione. «La sua presenza indubbiamente ci avvantaggia – spiega l’assessore Rosso –, perché ci consente di ottenere ogni anno un’entrata extra di 350mila euro che possiamo investire per la comunità. Il parco eolico è sicuramente una risorsa importante, ma ancora di più conta saper gestire bene il bilancio. Ed è grazie a questo mix che riusciamo a ridurre le tasse e aumentare i servizi».

I bonus per le famiglie. In effetti, sono varie le iniziative promosse dall’amministrazione per favorire i suoi cittadini, e visto il recente appello, anche quelli futuri. A partire dalle famiglie con bambini, che nei piccoli centri sono sempre più latitanti. «Nel 2011 ci sono stati 23 nuovi nati, un boom, ma dall’anno successivo siamo ritornati a una media di 10-12 all’anno – dice ancora la Rosso –. A Tula, comunque, ci sono tutte le scuole, dalle due materne fino alle medie. Senza nessuna pluriclasse. E il nostro obiettivo è mantenerle. Anche questo ci ha spinti a favorire la permanenza delle giovani famiglie in paese con provvedimenti ad hoc». Si va dal bonus bebè, 2.100 euro complessivi destinati ai bambini fino ai 3 anni, al bonus per le famiglie con almeno 4 figli fino al compimento dei 25 anni, al rimborso totale del viaggio degli studenti pendolari che frequentano le scuole superiori. Il tutto a prescindere dal reddito. La politica dell’amministrazione Becca non è però concentrata solo sui giovani, ma anche su chi è un po’ più avanti con gli anni. Nel centro del paese c’è la casa per anziani, che, tra l’altro, confina proprio con il centro giovanile. Una scelta questa per favorire l’integrazione tra il passato e il futuro del paese.

Meno tasse per tutti. Tutto questo, è il vanto del sindaco, avviene mentre le tasse rimangono pressoché invariate. O addirittura vengono ridotte. Per la Tari, per esempio, sono stati stanziati 20mila euro del bilancio per impedire l’innalzamento delle tariffe, con premi per chi effettua la differenziata. A Tula, inoltre, non è mai stata applicata l’addizionale Irpef e sulla Tasi, che ha preso il posto dell’Imu, sarà applicata solo l’aliquota base del 7,6 per mille. «Sulle tasse il Comune sta facendo un buon lavoro – afferma Salvatore Brundu, titolare del bar Ciampino –. Ma non è il solo. Io lavoro qui da 24 anni, ma sono di Erula, dove siedo in Consiglio. Anche noi stiamo lavorando nella stessa direzione di Tula. Abbiamo eliminato la Tasi e abbiamo previsto un bonus di 2.500 euro all’anno per le famiglie con bambini in età di scuola. Già abbiamo perso la media, non vorremmo perdere anche la primaria».

La voce dei tulesi. «A Tula si vive bene, fa bene il sindaco a invitare la gente a trasferirsi qui – conferma Salvatore Becca, ex consigliere comunale –. Io ho un figlio che studia a Ozieri e il fatto che non spenda nulla per il suo viaggio significa che quei soldi li posso investire in altro. E questo è solo un esempio». Dani Ciuca, romeno, 21 anni, è arrivato sul Coghinas 7 anni fa con la madre. Ora lavora, ha avuto un bambino e tutti insieme vivono a Tula. «Lavoro in campagna, qui sto davvero bene». Nicoletta Lambroni, tulese doc, invece, vive da oltre 20 anni a Brescia, ma ogni occasione è buona per fare rientro al suo paese. «Tula piace anche ai miei figli, che sono nati in Lombardia. Quando mio marito andrà in pensione verremo a vivere qui tutto l’anno». La prima risposta all’appello del sindaco, insomma, è già arrivata.

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