La Nuova Sardegna

in barbagia

A Oniferi bonus per i nuovi nati la ricetta per ripopolare il paese

di Luciano Piras
A Oniferi bonus per i nuovi nati la ricetta per ripopolare il paese

ONIFERI. «Già detto e già fatto». È giovane donna di parola, la sindaca di Oniferi. Anzi: a dire il vero Stefania Piras e la sua giunta sono già due passi in avanti. «Noi diamo un aiuto economico...

21 luglio 2014
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ONIFERI. «Già detto e già fatto». È giovane donna di parola, la sindaca di Oniferi. Anzi: a dire il vero Stefania Piras e la sua giunta sono già due passi in avanti. «Noi diamo un aiuto economico anche per i nuovi nati e a giorni discuteremo in che termini dare contributi per l’energia sostenibile». Tutto a spese del bilancio comunale. «Il poco che riusciamo a trovare, lo utilizziamo per queste cose» spiega il primo cittadino. Perché se è vero che Tula punta su una nuova strategia di marketing territoriale, è anche vero che l’amministrazione barbaricina ha già da tempo azzerato la Tasi, l’addizionale Irpef e l’Imu sui fabbricati agricoli e ha persino ridotto la Tari.

Non soltanto: pur di fermare l’emorragia dello spopolamento e rendere appetibile la residenza a Onièri, 18 chilometri da Nuoro, una ventina di minuti d’auto, la giunta Piras rimborsa per intero la spesa per l’abbonamento annuale Arst agli studenti pendolari che ogni giorno fanno la spola con gli istituti superiori del capoluogo di Provincia. Il Comune di Oniferi, inoltre, garantisce il servizio mensa per appena un euro e 75 centesimi a pasto agli studenti delle scuole elementari e medie di via Nazionale, la strada principale del paese, lungo la statale 128 Centrale sarda. A due passi dal cuore della Barbagia, zona interna dimenticata dal mare e dalle stanze dei bottoni.

Eppure questa sindaca di 33 anni, grande appassionata di cavalli, laurea in Economia aziendale, università di Sassari, non si perde certo d’animo. Tanto battagliera e tosta che assieme agli altri due giovani dell’esecutivo oniferese, Danilo Pischedda vice sindaco e Daniela Daga assessore, ha deciso di dare un assegno di 2.000 euro per ogni nuovo nato, 1.500 euro se primogenito. Soldi racimolati in parte dal fondo regionale a sostegno dei comuni al di sotto dei mille abitanti, in parte dalle casse del municipio. L’obiettivo, naturalmente, è aiutare le famiglie e invogliare le giovani coppie a restare in paese, poco più di novecento anime secondo gli ultimi dati (al censimento Istat del 1961 i residenti erano 1.126). Il sogno, certo, e non poteva essere che così, è di vedere nuovi iscritti negli elenchi dell’anagrafe. Insomma: l’invito a trasferirsi a Oniferi è sempre aperto. «Spesso è la burocrazia che impedisce di fare anche altro» racconta Stefania Piras, eletta con la lista civica Pro Onièri nel 2012, proprio quando il Comune stava per precipitare nel dissesto finanziario (una voragine lasciata aperta da diversi anni, a partire dal 2006 quando l’amministrazione civica usufruì di 600 mila euro provenienti dall’Unione europea per realizzare il Centro didattico ambientale di S’Infurcau, mai terminato). «Ma quello che possiamo fare, lo facciamo, per il bene di tutti» va avanti la sindaca. Da qui la decisione di non riscuotere gran parte delle tasse e di lasciare qualche soldo in più nel portafoglio degli oniferesi. Che in questo 2014, per esempio, non pagheranno la Tasi, la tassa destinata a servizi pubblici quali la manutenzione delle strade, del verde e dell’illuminazione. Niente addizionale Irpef, inoltre. E per quanto riguarda l’Imu, all’esenzione della prima casa voluta dal Governo, il Comune di Oniferi ha aggiunto anche quella dei fabbricati agricoli. «Ora stiamo cercando la forma per dare contributi alle famiglie che puntano sull’energia sostenibile» annuncia Stefania Piras, impegnata in questi giorni di canicola estiva a trovare la giusta formula tra leggi e regolamenti e cavilli vari.

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