La Nuova Sardegna

L’assessore alla Sanità mette sotto tutela le Asl

di Umberto Aime

I direttori generali dovranno rispettare regole ferree su forniture e personale Indispensabile il via libera preventivo per gli acquisti superiori ai 500mila euro

20 luglio 2014
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CAGLIARI. Chissà se arriveranno a mangiare il panettone, sta di fatto che i manager delle undici Aziende sanitarie, tutti nominati a suo tempo dal centrodestra, ora sono stati messi sotto tutela dall’assessore alla Sanità, Luigi Arru. Visto che la direttiva di marzo («Limitatevi all’ordinaria amministrazione») è rimasta o quasi inascoltata, nell’ultima riunione la Giunta ha approvato una delibera che limita al minimo indispensabile i margini di manovra nella cassa e nell’organizzazione degli otto direttori generali delle Asl, di quello dell’Azienda speciale Brotzu e dei due a capo dei policlinici universitari a Cagliari e a Sassari. Sarà stretta la vigilanza sui costi anche per l’Istituto zooprofilattico di Sassari

Tutti sotto controllo. In attesa della riforma annunciata dal centrosinistra, domani riprenderà il confronto nella commissione Sanità del Consiglio regionale, la direttiva impone che «il parere preventivo e vincolante dell’assessorato sarà sempre obbligatorio in caso di acquisti superiori ai 500mila euro, all’istituzione o soppressione di qualsiasi struttura e servizio, dell’assegnazione d’incarichi che comportino una nuova organizzazione del lavoro». E ancora: sono bloccati i contratti interni che «prevedono l’aumento del 2 per cento della spesa per il personale di ciascuna azienda» e «non potranno essere più effettuate assunzioni oltre l’organico attuale e per quelle a tempo determinato dovranno essere utilizzate le graduatorie dei precedenti concorsi senza più ricorrere a alle chiamate dalle agenzie interinali». In altre parole, è ammessa solo l’ordinaria amministrazione e questa volta non è più solo un invito.

Congelati. Con la delibera, l’assessore ha sospeso l’efficacia degli atti aziendali (le strategie, compresi i costi) già approvati all’inizio dell’anno, quand’era ancora in carica la giunta Cappellacci, e che sono quelli delle Asl 1 Sassari, 3 Nuoro, 6 Sanluri 7 Sulcis , dell’Azienda Brotzu e delle Miste di Cagliari e Sassari. Le altre quattro Asl ancora senza l’atto di indirizzo (2 Gallura, 4 Ogliastra, 5 Oristano e 8 Cagliari) dovranno per forza attenersi alle regole imposte dalla delibera.

Gli effetti. Quello più evidente sarà il blocco immediato della ristrutturazione proposta giorni fa, all’Asl di Nuoro, dal direttore generale Antonio Maria Soru, con il taglio drastico delle «strutture semplici» (da 139 a 27) e su cui l’assessore Arru ha espresso subito molte perplessità. Saranno bloccate anche altre possibili assunzioni interinali al Brotzu, che da sempre il centrosinistra contesta al manager Antonio Garau. Ma soprattutto i manager dovranno essere autorizzati dall’assessorato per tutti gli acquisti superiori al mezzo milione. L’obiettivo della messa sotto tutela è evidente: evitare ogni possibile aumento della spesa ospedaliera, che – stando all’ultimo monitoraggio ha superato i 3 milioni, con un più uno per cento nel confronto fra 2012 e 2013.

I bilanci. La spesa sanitaria pesa per oltre il 43% sulla manovra complessiva lorda della Regione (che è di 8.242 milioni) e intorno al 48% su quella netta (7,6552 milioni). Gli controlli hanno detto che l’Asl che ha aumento più delle altre i costi è quella di Nuoro (più12,7%), mentre la più virtuosa è stata Oristano con meno 3,8%.

La nomina. È stato pubblicato, come annunciato, il decreto di nomina dell’avvocato Tiziana Ledda a commissario straordinario dell’Agenzia regionale della Sanità.

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