La Nuova Sardegna

La Regione: «Marabelli lasci lo Zooprofilattico sardo»

di Luca Fiori
La Regione: «Marabelli lasci lo Zooprofilattico sardo»

Gli assessori Arru e Falchi chiedono le dimissioni dal cda dell’ex segretario del ministero

18 luglio 2014
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SASSARI. «Romano Marabelli si dimetta anche dal consiglio di amministrazione dell'Istituto zooprofilattico dell’Isola». In attesa dei primi risultati e di una verifica avviata dalla Regione, gli assessori dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e della Sanità, Luigi Arru, chiedono all’ex segretario generale del ministero della Salute, dimessosi ieri dall’incarico dopo essere stato indagato nell’inchiesta della Procura di Roma sui vaccini per la lingua blu, di dimettersi anche dall’istituto Izs che ha sede a Sassari.

I due assessori avevano inizialmente convocato una conferenza stampa per ieri pomeriggio, poi annullata per capire meglio come si stesse muovendo la Procura di Cagliari, ma a metà sera Arru e Falchi hanno affidato a una nota il loro pensiero. «Diventa sempre più grave - spiegano i due esponenti della Giunta Pigliaru - il quadro che rivela l'inchiesta della Procura romana sull’intreccio di interessi che ruotano intorno ai vaccini che avrebbero dovuto combattere l'aviaria e la lingua blu. Ovviamente per la Sardegna e per la sua economia potrebbero essere centrali i risultati delle indagini che riguardano la lingua blu che ha colpito, soprattutto negli anni dal 2000 al 2004, gli allevamenti ovini dell'Isola».

«Quello che sta emergendo dall'inchiesta in corso - spiegano i due assessori regionali - conferma e rafforza i timori più volte manifestati di fronte alla tragedia vissuta direttamente dagli allevatori negli anni in cui l'epidemia scoppiava. Dalle associazioni di categoria, da esperti, da alcuni politici fu lanciato allora un grido d'allarme perché era chiaro che qualcosa di drammaticamente anomalo stava accadendo. Un danno così ingente al patrimonio zootecnico sardo che in quindici anni la Regione ha dovuto stanziare solo per indennizzi, senza calcolare le spese per i vaccini, circa 170 milioni di euro».

Riguardo alla lotta contro la lingua blu gli assessori regionali puntano a un approccio nuovo che metta al centro la necessità di prevenire attraverso un serio piano sanitario. Intanto rassicurano tutti gli operatori: «il vaccino in fase di utilizzo è completamente diverso da quello che avrebbe provocato l'inizio dell'epidemia. Le vaccinazioni attualmente in corso, dai monitoraggi effettuati, non stanno provocando danni - sostengono Arru e Falchi - e le strutture della Regione si stanno comunque attivando per monitorare i sierotipi presenti attualmente e per programmare tempestivamente la prossima campagna di vaccinazione».

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