La Nuova Sardegna

Spese per medicinali, Sardegna maglia nera

Spese per medicinali, Sardegna maglia nera

SASSARI. Una nuova classifica riassegna la maglia nera alla Sardegna nella graduatoria delle spese per i medicinali. Infatti, per i farmaci acquistati dalle strutture pubbliche, a fronte di una...

15 luglio 2014
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SASSARI. Una nuova classifica riassegna la maglia nera alla Sardegna nella graduatoria delle spese per i medicinali. Infatti, per i farmaci acquistati dalle strutture pubbliche, a fronte di una media nazionale di 141,2 euro per ogni cittadino, il range territoriale oscilla tra il valore più basso della Valle d’Aosta, di 112 euro, e il più alto - appunto della Sardegna - con 173,6. Fra l’altro l’isola è fra le regioni, assieme alla Provincia autonoma di Trento e al Lazio, con la più bassa incidenza nel consumo di farmaci a brevetto scaduto, ossia i più economici. Più in generale la spesa e i consumi farmaceutici - come si può leggere ancora nella stessa indagine resa nota ieri - sono strettamente dipendenti dalla fascia d’età di appartenenza del paziente. Per le categorie dai 65 anni in su si evidenzia una uscita pro capite a carico del Servizio sanitario fino a 3 volte superiore al livello medio nazionale e a quasi 6 volte rispetto alle fasce di età inferiori. Tutti i dati sono evidenziati nel rapporto Osmed presentato dall'Aifa, l’Agenzia del farmaco.

«Ma negli ultimi 5 anni siamo diventati una regione canaglia su questo piano», commenta il senatore del Pd Silvio Lai, segretario regionale del partito. «La spesa sanitaria – aggiunge – è stata utilizzata per aggirare vincoli di spesa in qualche caso, ma soprattutto gestita in maniera clientelare e senza scrupoli». Da qui un appello alla nuova giunta regionale e al Consiglio perché blocchino con delibera le iniziative delle Aziende sanitarie che non siano strettamente ordinarie. «Basta con appalti, concorsi, nomine o assunzioni – afferma il parlamentare democratico – Occorre che si faccia subito la centrale unica d’acquisto e si pongano in atto le iniziative che l’assessore ha già annunciato, e che sono condivise, per mettere tutto sotto controllo».

Immediata la replica dell’ex governatore: «La spesa farmaceutica ospedaliera nel 2013? Meno 16,28% rispetto al 2011», sostiene Ugo Cappellacci che cita dati della Corte dei conti. «In 2 anni – prosegue – siamo passati da 87.471.027,24 a 73.229.548,87 di euro. Se poi prendiamo come riferimento i dati recentemente diffusi da Federfarma emerge che rispetto al 2009, ovvero quando governava il centrosinistra, la spesa farmaceutica lorda è scesa del 6,6%, mentre quella netta è calata del 10,3%».

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