La Nuova Sardegna

Lorica, gli operai vogliono la fabbrica

di Federico Sedda
Lorica, gli operai vogliono la fabbrica

Creata una cooperativa di ex dipendenti che avanzerà una manifestazione di interesse per rilevare l’azienda fallita

15 luglio 2014
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OTTANA. Potrebbero essere gli ex lavoratori stessi a salvare il futuro della ex Lorica di Ottana, oggi in stato fallimentare, e, allo stesso tempo, ad aprire la strada al rinnovo della cassa integrazione straordinaria scaduta nel 2013 e non ancora sottoscritta dal ministro del Lavoro per l’anno in corso.

Il doppio spiraglio per i trenta operai senza lavoro e senza cassa integrazione è stato aperto in questi giorni dai sindacati e dalla Lega della cooperative di Nuoro attraverso la costituzione di una cooperativa di giovani lavoratori ex Lorica che potrebbe rilevare la fabbrica proponendo la cosiddetta “manifestazione di interesse” alla Regione che, a sua volta, la depositerà sul tavolo del ministero. Questa procedura, se giungerà a buon fine, darà il via libera alla firma della cassa integrazione ministeriale anche per il 2014 e aprirà una luce di speranza sulla possibilità di riavviare la produzione.

I lavoratori non ricevono gli assegni degli ammortizzatori sociali da più di sei mesi. La procedura di rinnovo della cassa integrazione straordinaria si è inceppata al ministero perché, trattandosi di un’azienda fallita, occorreva depositare una serie di garanzie sul rilancio produttivo o, quanto meno, sulla possibilità, visto il disinteresse di un imprenditore, di un ruolo attivo da parte degli ex dipendenti.

Il percorso intrapreso ora dai sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem, consente di aprire qualche spiraglio di luce. I vari passaggi per arrivare all’obiettivo sono stati illustrati ai lavoratori nel corso di un’assemblea che si è tenuta ieri mattina nel centro polivalente di Ottana. «L’incontro – hanno chiarito i segretari Sergio Zara (Cgil) e Katy Contini (Cisl) – è servito a illustrare non solo la procedura tecnica, ma anche a prospettare una soluzione che potrebbe vedere i lavoratori protagonisti del rilancio dell’azienda». La manifestazione di interesse da parte della cooperativa di operai apre una strada nuova che alimenta le speranze di una ripresa produttiva. Allo stesso tempo, la manifestazione di interesse potrebbe essere accolta dal ministero come un tassello necessario e positivo per dare il nulla osta al rinnovo degli ammortizzatori sociali per il 2014 e alleviare così le preoccupazioni dei lavoratori almeno per un altro anno.

Anche perché per gli operai che ne hanno i requisiti è stata attivata la richiesta di mobilità con l’aggancio alla pensione. «In tutti i casi – sottolineano i dirigenti sindacali – abbiamo aperto un canale che coinvolge i lavoratori, la Regione e il ministero».

Se l’operazione dovesse andare in porto, sarebbe il primo caso nella storia industriale del centro Sardegna e, forse, dell’isola, di un gruppo di lavoratori che si prende in carico la propria ex azienda fallita per farla ripartire, salvando anche la cassa integrazione degli ex compagni di lavoro. Gli ostacoli da superare potrebbero essere ancora molti. Ma il percorso intrapreso, a parere di tutti, è quello giusto.

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