La Nuova Sardegna

Fiorenzo Serra, un libro e un doppio dvd

Presentazione a Sassari venerdì con il presidente della Regione Pigliaru e l’assessore Firino

15 luglio 2014
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SASSARI. Sarà presentato a Sassari, venerdì 18 alle 17, nell’aula magna dell’ateneo, in piazza Università, il volume “L’ultimo pugno di terra, il film di Fiorenzo Serra sulla Rinascita”. Edito da Il Maestrale, il volume accompagna, come prezioso allegato, anche filologico, la pubblicazione di due dvd che contengono le diverse e travagliate edizioni della pellicola che, nel 1966, vinse il premio Agis al Festival dei Popoli.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’assessorato alla cultura della Regione – che a Sassari sarà rappresentata dall’assessore alla Cultura Claudia Firino e dal presidente Francesco Pigliaru – la Cineteca Sarda/Società Umanitaria e il dipartimento di Scienze dell’uomo e della formazione, diretto da Maria Margherita Satta, che ha intitolato il proprio laboratorio di Antropologia visuale proprio a Fiorenzo Serra, storico collaboratore dell’istituto di ricerca.

Dopo l’intervento iniziale della Satta, i saluti delle autorità, e al termine della presentazione del volume (curato da Paola Ugo e da Giuseppe Pilleri, rispettivamente funzionaria regionale e curatore della Cineteca sarda) da parte del rettore Attilio Mastino, si potrà assistere alla proiezione della copia restaurata del film e partecipare alla discussione, diretta dall’antropologo Mario Atzori.

A quasi dieci anni dalla scomparsa del regista sassarese viene dunque portata a compimento – come ha sottolineato l’assessore regionale alla cultura, durante la presentazione dell’evento – un importante iniziativa culturale nata durante il governo guidato da Renato Soru. Infatti, le diverse copie della pellicola, depositate presso gli archivi della Cineteca Sarda, dopo l’accordo con la famiglia Serra (proprietaria dei diritti d’autore) e con la Regione, sono state restaurate, attraverso le tecnologie digitali, nei laboratori della Cineteca di Bologna. Ma la ricerca dei negativi ha però portato alla scoperta di altre versioni del film, frutto delle lunghe trattative tra il regista e i suoi committenti pubblici, ovvero la Regione che, tra il 1959 e il 1964 (date di realizzazione dell’opera) era impegnata nella stesura del Piano di Rinascita e aveva aderito alla proposta di Serra, che intendeva produrre e dirigere una sorta di manifesto filmico sul passato, il presente e il futuro della Sardegna.

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