La Nuova Sardegna

oggi al festival

A Nora “La notte dei poeti” Giannini recita Shakespeare

di Roberta Sanna
A Nora “La notte dei poeti” Giannini recita Shakespeare

NORA. Al Teatro Romano sarà l’inedita partecipazione di Giancarlo Giannini ad aprire oggi alle 20 “La Notte dei Poeti” del Cedac. Il titolo è quello della commedia shakespeariana “Sogno di una notte...

11 luglio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





NORA. Al Teatro Romano sarà l’inedita partecipazione di Giancarlo Giannini ad aprire oggi alle 20 “La Notte dei Poeti” del Cedac. Il titolo è quello della commedia shakespeariana “Sogno di una notte di mezza estate”. Ma, spiega il grande attore, quasi minimizzando, «molto semplicemente leggerò dei brani shakespeariani, legati alla musica, in uno spettacolo di piacevole intrattenimento, bello da vedere e da sentire, in un gioco di parole e musica intorno alle opere di Shakespeare e per i 450 della sua nascita».

Un progetto del pianista Giovanni Bellucci sulle musiche che sono state scritte, in relazione alle opere shakespeariane, da Beethoven a Chopin, Liszt, Rossini.

«E’ una prova con me stesso», aggiunge Giannini, che ama ogni tanto «fare poesie in giro, con musica ma anche senza, perché la poesia è musica. Due anni fa a Barga nella casa di Giovanni Pascoli ho letto i suoi versi». Insomma è una passione che dai set cinematografici, spesso internazionali, riporta ogni tanto Giannini sul palcoscenico. Perché, precisa, «faccio l’attore e mi piace leggere, poesie, prosa. Shakespeare ha scritto entrambe. E poi è un piacere fare dei brani che magari in teatro non faresti mai. Otello non l’ho mai fatto. Qui ci sarà un pezzo di Jago, che leggo con molto piacere. E oltre a brani da “La Tempesta”, anche alcuni della scena del balcone da “Romeo e Giulietta”». Lo fece con Zeffirelli nel 1964, «spettacolo bellissimo, per tre anni in giro per l’Europa», ricorda.

«Mi piacciono le sfide. Fare le cose banali o convenzionali… lo sanno fanno fare tutti», dice l’attore, che oltre a grande doppiatore al cinema è anche regista. «Ma il mio ultimo “Ti ho cercata in tutti i necrologi” non è che sia stato molto capito. Fare cinema è oggi molto difficile, per la distribuzione», aggiunge. «Più che altro questo è un periodo di riposo, ho lavorato molto in questi quattro anni. Mi dedico a cose meno faticose giornalmente. Questo spettacolo lo facciamo ogni tanto, e nel frattempo mi dedico ad altro. L’ultima è un piccolo corto molto particolare, con produzione e regia di Ridley Scott, che riguardava un importante whiskey , girato, insieme a Jude Law, nei Caraibi e a Londra». Da settembre ha in programma un film americano. Un altro titolo da aggiungere alla sua straordinaria carriera, costellata di premi. «Premi? Sì tanti. Me li danno sempre alla carriera ormai, ma son vent’anni che me li danno alla carriera… Mi allungano molto la vita, devo dire. E poi valgono per quello che sono. Un attore lo sa se le cose le fa bene o male, a volte le fa benissimo e non sono capite, a volte le fa male e sono apprezzate di più. Ai giovani ai quali insegno al Centro Sperimentale di Cinematografia lo dico, non ci credete, non dormite sugli allori dei premi, non serve a nulla. Anche in Sardegna qualche mese fa ho fatto alcune lezioni sulla recitazione e si sono divertiti a sentire quello che racconto su questo mestiere, che è molto difficile da insegnare e anche da fare, ma è molto piacevole».

E il cinema italiano? «Abbiamo la fortuna di avere delle punte di grande curiosità e grande coraggio. Il film di Sorrentino, che ha preso fortunatamente l’Oscar, è da ammirare per il coraggio di fare un proprio film sino in fondo. A me “La grande bellezza” è piaciuto molto, ha dimostrato che noi italiani siamo sempre coraggiosi nel fare e inventare un tipo di cinema diverso».

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative