La Nuova Sardegna

Queen, va deserta l’asta per i macchinari

di Piero Marongiu
Queen, va deserta l’asta per i macchinari

Nessuna offerta per la fabbrica di Macomer. Riprende quota l’ipotesi di una cordata di ex dipendenti

09 luglio 2014
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MACOMER. Tutto da rifare. L’asta telematica per la vendita dei macchinari del calzificio Queen è andata deserta. Il termine ultimo entro il quale si potevano depositare le offerte, le 16 di lunedì, è scaduto senza che si sia presentato nessun compratore. La procedura in questi casi stabilisce che si passi automaticamente alla fase successiva con un ribasso del prezzo base e la vendita dei lotti anche singolarmente. Durante la fase istruttoria c’erano state almeno cinque manifestazioni di interesse da parte di potenziali compratori che avevano visionato lo stabilimento e i macchinari. «Interessamento e acquisto però – dice uno dei due curatori fallimentari – non hanno lo stesso significato». Acquistare, infatti, significa tirare fuori i soldi che servono per fare l’investimento. E in questo momento, vista la crisi, imprenditori disponibili a investire da queste parti sembra che non ce ne siano. Uno dei motivi che li fa scappare è dato dai costi di produzione troppo elevati che devono sostenere. A Mantova, per esempio, le industrie pagano l’acqua 3 centesimi a metro cubo, a Tossilo il costo lievita fino a 75. «In settimana incontrerò il mio collega e faremo il punto della situazione, poi si procederà come prevede la norma, cioè con il ribasso e la vendita dei lotti anche singolarmente». Probabilmente i potenziali acquirenti aspettavano proprio il ribasso e la possibilità di acquistare parti singole dei macchinari e delle attrezzature per farsi avanti. A questo punto, però, vista la mancanza di offerte in questa prima fase, potrebbe tornare in campo anche l’ipotesi ventilata da più parti che vedrebbe una cordata costituita da un gruppo di ex dipendenti interessati a rilevare lo stabilimento e far ripartire la produzione. Gli scenari che si aprono adesso sono diversi, per vedere quello che accadrà si dovrà solo attendere. Jose Mattana, della Cgil, non nasconde la preoccupazione per il personale (60 operai) che era stato assorbito dalla FT calze e poi messo in cassa integrazione. «Gli ammortizzatori sociali per gli operai scadranno a luglio 2015, poi vedremo il da farsi». Intanto, l’altra asta, quella che riguarda la vendita dello stabilimento, comprese le aree verdi e i piazzali, è in atto. I termini per la presentazione delle offerte scadranno alle 16 del 3 ottobre. Si tratta di 105 mila metri quadrati, di cui circa 27 mila di superficie coperta. Il prezzo base d’asta è di poco più di 5 milioni di euro.

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