La Nuova Sardegna

Pigliaru: ottima notizia i fondi per la scuola

Pigliaru: ottima notizia i fondi per la scuola

I 43 milioni di euro stanziati dal governo Renzi serviranno per intervenire su 1700 edifici

08 luglio 2014
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CAGLIARI. Una scuola vecchia, quella sarda e in condizioni di salute cagionevoli. Il 50% degli edifici scolastici nell'isola sono stati costruiti tra il 1946 e il 1960, il 21%, e tra il 1960 e il 1975, il 29%. Il restante 32% nel periodo tra il 1975 e il 1999 mentre un 10% di scuole ha meno di 25 anni di vita. Secondo l'ultimo rapporto di Legambiente, Ecosistema Scuola 2012, il 55% è privo di strutture per lo sport, il 31% non è in possesso di certificato di prevenzione incendi e il 46% non è dotato di scale di sicurezza. I 43 milioni di euro stanziati dal governo Renzi per la Sardegna, potranno essere utilizzati per interventi sui 1.798 edifici scolastici, aule, palestre, impianti sportivi e mense comprese, dislocati in 330 comuni. Risorse importanti, svincolate dal patto di stabilità, che, tuttavia, sono in grado di incidere per un decimo circa sugli interventi indicati dai sindaci e rilevati dalla Regione, che ammontano a una spesa complessiva di 450 milioni di euro: 260 milioni per manutenzioni ordinarie e messa in sicurezza, 190 milioni per la riqualificazione e i nuovi edifici, 107 scuole da costruire nell'isola. Esprime soddisfazione per i fondi destinati alla Sardegna, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che del piano di edilizia scolastica ha fatto il punto forte del programma di giunta. «Dare ai nostri ragazzi un’opportunità di futuro è un preciso dovere della politica – dice Pigliaru – e l’unica via per farlo è garantire a tutti un’istruzione di qualità. La Sardegna soffre un tasso di dispersione scolastica altissimo e questo è inaccettabile. Iniziamo con il permettere agli studenti sardi di avere scuole accoglienti, funzionali e moderne, che siano orgogliosi di frequentare. Perciò gli interventi immediati sul fronte dell’edilizia scolastica sono stati, sin dal primo giorno, un punto fermo del nostro programma, un impegno prioritario preso in campagna elettorale. Le azioni compiute dalla giunta, con il progetto Iscol@ portato avanti dall’assessorato della Pubblica Istruzione, vanno in questo verso. Chiunque abbia un po’ di buonsenso sa che l’istruzione è la chiave per affrontare il futuro con fiducia e speranza, quindi non ci sorprende che il governo Renzi abbia deciso di muoversi nella stessa direzione. È una cosa più che positiva perché in Sardegna, sommando risorse nazionali e regionali, l’intervento sarà più forte che in altre regioni. E sarà anche attentamente coordinato: abbiamo infatti costituito un tavolo tra noi e la Presidenza del Consiglio proprio per il coordinamento». Un primo incontro tra l'Unità di missione del ministero e quella regionale, una task force di 14 persone, tra funzionari e tecnici, che seguono il Progetto scuola regionale, avverrà nei prossimi giorni. «Abbiamo terminato il caricamento dei dati raccolti, attraverso le schede inviate a Comuni e Province. Ci sono arrivate 215 domande di interventi da 330 Comuni con edifici scolastici e 714 schede compilate con le indicazioni dello stato degli edifici e gli interventi necessari. Ora – spiega Alessandra Berry, coordinatrice dell'Unità di missione della Regione – possediamo un quadro più chiaro dello stato dell'edilizia scolastica in Sardegna. Partiremo dalle manutenzioni per affrontare il problema più complessivo della messa in sicurezza e dell'adeguamento agli standard europei. Ai fondi statali, i 43 milioni disponibili, sono da aggiungere 93 milioni di fondi regionali: 30 milioni stanziati di recente, 35 del fondo di sviluppo e coesione e 28 da obiettivi di servizio». Un provvedimento, quello del governo Renzi, atteso dall’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione. «Sapevamo che sarebbero arrivati i finanziamenti statali – dichiara l’assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Firino –. Avevamo avuto incontri con i rappresentanti del ministero e c’è sempre stata consonanza di intenti tra Regione e Governo sulla necessità di intervenire nel campo dell'edilizia scolastica – dichiara l’assessore –. L'unico aspetto che mi pare non del tutto coerente nell'intervento del Governo è l'aspetto che riguarda i fondi statali fuori dal patto di stabilità mentre quelli regionali, almeno nel breve periodo, ancora non lo sono. Naturalmente abbiamo un'idea più complessiva della scuola che non si ferma solo a un piano di edilizia scolastica, che consideriamo prioritario e che ora è in fase di avvio. Non vogliamo agire solo sulle strutture, sugli edifici, vogliamo costruire una scuola inclusiva, che sia in grado di aggredire la dispersione scolastica. Vogliamo riportare la scuola al centro delle comunità alle quali faremo riferimento». (f.t.)

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