La Nuova Sardegna

Marras e Manzoni, la follia di immaginare altri mondi possibili

Di Giampaolo Meloni
Marras e Manzoni, la follia di immaginare altri mondi possibili

Lo stilista di Alghero e il designer originario di Nuoro raccontano le loro storie tra la moda e le auto da corsa

07 luglio 2014
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Antonio Marras, scrittore di racconti attraverso gli abiti. Flavio Manzoni, disegnatore d'auto che rappresentano un'intuizione, una volontà, un sogno. Il primo originario di Alghero, l'altro nato a Nuoro. Uno comincia ragazzo di bottega, nel negozio del padre, in quella terra di richiamo catalano. L'altro inizia a disegnare all'età di cinque anni.

Oggi sono protagonisti del designer mondiale, brand del marchio italiano all'estero. Due sardi che hanno dato forma alla bellezza. E dove nasce la bellezza? Nel caso, nel confine tra l'immaginario e l'ossessione di dare corpo alle forme che stimolate dalla realtà popolano la mente. In questa linea di demarcazione sono nate le avventure dello stilista Antonio Marras, ragioniere «senza mai essere riuscito a far quadrare un bilancio», e di Flavio Manzoni, diventato architetto «per rendere visivili le mie visioni», creatore dei più affermati modelli d'auto e oggi direttore del Centro designer Ferrari. Riassume Marras: «Io sono la prova vivente che tutto può accadere».

Ricorda Manzoni: «Da bambino disegnavo di tutto, facevo le gare con i miei fratelli a disegnare auto».

Marras e Manzoni si confrontano sul palco provocati dalle sollecitazioni del giornalista e scrittore Stefano Tura. Offrono ad alcune centinaia di persone che affollano la piazza di Sant'Antriocu, nel cuore dell'Isola delle storie di Gavoi, sotto un mezzogiorno arroventato, un'interpretazione della vita che deve tanto al sacrificio e all'intelligenza che hanno dato frutti dalla casualità. A un certo punto della sua giovane età Marras parte per Milano, per visitare i luoghi creativi di Fiorucci, di cui il padre fu il primo rappresentante del marchio in Sardegna, nella sua boutique di Alghero.

Lì comincia la catena delle casualità che assecondano il sempre più cosciente desiderio di vincere «la sfida di vivere una vita tra tessuti e stracci». Fino a diventare direttore artistico della maison Kenzo, una delle postazioni più prestigiose al mondo dello stile e della moda. «Poi, dopo otto anni, il coraggio di salutare tutti e riprendermi la mia vita, tenendo ben salde le radici in Sardegna», dove ha dato vita alla linea I 'm isola Marras nel 2008. Un attaccamento confermato di recente con la linea sport abbinata all'immagine di Gigi Riva.

La casualità s'infila anche nella vita di Flavio Manzoni. L'incontro con un giornalista che gli pubblica alcuni disegni d'auto su una rivista specializzata, l'ingresso in Fiat, il passaggio alla Volkswagen, fino all'approdo in Ferrari. Suoi sono tutti i modelli d'auto di maggiore successo italiani e europei. Fino al traguardo del premio Compasso d'oro 2014 per il design della Ferrari F2 berlinetta.

Ma cosa c'è nella passione profonda di Manzoni? Il disegno di un'auto, un'utilitaria i cui interni sono ispirati all'abbraccio, alla Dea Madre di Nivola. Per Marras e per Manzoni il lavoro di tanti mesi si consuma in pochi minuti di una sfilata o della presentazione dell'ultimo modello d'auto. Ma è questa, dicono, la follia dell'immaginazione che diventa realtà. E' il filo conduttore della letteratura, del festival, dove anche l'intelletto è sudore. Sudore per una sfilata, per un disegno? Contesta uno spettatore in sardo.

«Sì, non dimentichiamoli», incalza Marcello Fois, lo scrittore che dirige il festival: «ma ci sono tante fatiche che lavorano insieme per dare beneficio a tutti». L'isola delle storie è una di queste.

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