La Nuova Sardegna

Poletti: questa è l’isola delle opportunità

di Stefano Ambu

«Turismo, agroalimentare e prodotti tipici, ma anche la chimica verde. Dalle cooperative un grande esempio»

02 luglio 2014
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CAGLIARI. Pane (magari carasau), amore (per i turisti) e fantasia (nel reinventarsi il modo di rilanciare l'industria). Più o meno è il menù suggerito alla Sardegna ieri dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti nel corso del convegno di Legacoop “Cooperare per cogliere i frutti del lavoro”.

«L'isola – ha detto – come gran parte dell'Italia ha grandissime opportunità. Ogni volta che vengo da queste parti rimango meravigliato. Può puntare sul turismo, sull'agroalimentare e quindi sui prodotti tipici. Ma anche l'industria è importante. Soprattutto quando riesce a rimanere in sintonia con l'ambiente come accade per la chimica verde». Insomma, la Sardegna può ripartire anche da Porto Torres.

Per i cassintegrati sardi (Cig in deroga) una preoccupante conferma: di corsa per recuperare i fondi che servono. Ma è un discorso che vale per tutta l'Italia: all'appello manca un miliardo di euro. «Ma ci stiamo impegnando – ha detto il ministro –. Nell'anno in corso abbiamo dovuto utilizzare le risorse del 2013 e ora dobbiamo reperire le risorse per il 2014. Ma siamo fiduciosi».

Un invito a provarci. Anche prendendo spunto dalle coop. Secondo i dati forniti da Legacoop ieri mattina la cooperazione nell'isola occupa 37mila lavoratori a busta paga. E 12mila 600 soci conferitori per un totale di 49mila 900 redditi. Riassumendo: 9 per cento del numero totale degli occupati in Sardegna.

«Bisogna dare un'opportunità all'Italia. E il rilancio può partire dalle idee e dall'impresa: starsene a casa non serve a nessuno – ha detto il ministro del Lavoro –. Il mondo delle coop tiene perché c'è l'impegno quotidiano nel lavoro di persone che si ingegnano, cercano di trovare soluzioni. E non è solo solidarietà, ma anche occupazione ed economia. Certo non tutto può essere sorretto dalle cooperative, ma queste sono sicuramente un grande esempio».

Un mondo che Poletti conosce bene: per anni è stato presidente di Legacoop.

«Mi chiedono: ministro, quando crescerà l'occupazione? Molti usufruiscono di ammortizzatori sociali, in gran parte legati a imprese già morte. E diventeranno fra poco veri disoccupati. È la coda velenosa della crisi. Anche chi produce e resiste, va più lento. Sappiamo però che c'è anche nuovo lavoro, ci sono nuovi mestieri e riposizionamenti: mi auguro che di qui alla fine dell'anno le nuove opportunità pareggino le perdite».

Il ministro ha parlato del programma Garanzia giovani con la possibilità per i disoccupati di registrarsi su un portale per incontrare, magari, il posto di lavoro. «Adesso è dedicato a chi non studia e non lavora – ha detto – ma possiamo estendere il progetto anche al mondo della scuola». Il ministro ha proposto anche il lavoro estivo per i ragazzi: «Sarebbe bello che gli studenti provassero quest'esperienza. Può essere l'occasione per raggranellare i soldi per le vacanze. Ma anche per conoscere il mondo del lavoro».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha detto che «Garanzia giovani è un passaggio importante per occuparci poi anche di chi ha più di 29 anni. È una meravigliosa politica. Vogliamo essere nella parte alta dello spettro: stiamo lavorando moltissimo in questo progetto».

Tenendo presente però che la realtà cambia faccia in continuazione. «Il mercato ha un enorme bisogno di cambiamento – ha detto il governatore – per questo è necessaria la flessibilità. Alcune produzioni fanno fatica a rimanere sul mercato. La crescita nel mondo moderno si basa su una dinamica che costruisce, distrugge e ricostruisce. Una distruzione creatrice. In Sardegna qualcosa sta succedendo con le start up».

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