La Nuova Sardegna

Pili: «Colpo di spugna sui poligoni»

Pili: «Colpo di spugna sui poligoni»

Il deputato: un decreto innalza i valori di inquinamento delle aree militari

27 giugno 2014
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CAGLIARI. La denuncia arriva da più parti. Sotto accusa finisce un decreto pubblicato nella gazzetta ufficiale in questi giorni. A fabbricarlo è il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Si chiama “Ambiente protetto, ma chi lo contesta sostiene sia un colpo di spugna che cancella qualsiasi possibilità di provare che nei poligoni militari ci sono aree inquinate. La denuncia arriva dal Forum italiano movimenti per l’acqua. «Decine di migliaia di ettari distribuiti in tutto il paese occupati da poligoni militari, campi di addestramento, caserme, e in cui sono state svolte per decenni attività che possono aver liberato sostanze pericolose – spiegano – ora vengono equiparati a aree industriali per i quali la legge prescrive soglie di contaminazione molto più alte. Il decreto prevede che nelle aree militari si deve far riferimento ai limiti relativi alle aree industriali, e non più a quelli per le aree residenziali e a verde. Per fare un esempio, nelle aree a verde la soglia per il cobalto è 20 microgrammi per chilo, mentre per le aree industriali è 250 microgrammi per chilo: più di 10 volte. Per i composti policiclici aromatici, tra cui ci sono diverse sostanze tossiche e cancerogene, il limite per le aree industriali è più alto di 100 volte. Il benzene, cancerogeno, ha un limite più alto di venti volte. Per il tetracloroetilene, un altro sospetto cancerogeno tossico per il fegato, il limite è 40 volte più alto. Questo in aree che appaiono come ampie zone verdi coperte da macchia mediterranea e boschi. Si pensi a Capo Teulada e Quirra. Il decreto impedirà l'alienazione delle aree militari a favore di Regioni e Comuni».

Pili. Anche il deputato di Unidos Mauro Pili lancia lo stesso allarme. «Assistiamo a un colpo di spugna sull'inquinamenti delle zone militari sarde – dice Pili –. Con un decreto, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, le aree militari possono superare anche di cento volte i limiti di inquinamento prima ammessi. Un decreto vergogna per coprire i misfatti di stato e far saltare gli stessi processi in corso. Secondo il decreto ora si deve far riferimento ai limiti della colonna relativa alle aree industriali, e non alla colonna con i limiti per le aree residenziali. Un golpe militare del governo Renzi per cancellare i misfatti nelle zone militari. È un golpe ambientale senza precedenti solo per coprire responsabilità. Altro che conferenza nazionale sulle servitù militari si tratta di uno Stato senza diritto dove per inquinare basta un decreto».

Manca ancora una risposta ufficiale da parte del Governo, e una presa di posizione della Regione davanti a un allarme che rimette al centro la già rovente questione delle servitù militari. In queste settimane la Regione ha mostrato i muscoli. Il governatore Francesco Pigliaru non ha firmato la convenzione sul rinnovo delle servitù. Proprio perché le condizioni previste per l’isola continuavano a essere particolarmente penalizzanti.

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