La Nuova Sardegna

Il suo processo in corte d’appello, stando ad alcune indiscrezioni, dovrebbe cominciare molto prima di quanto non ci si aspettasse: forse già nel mese di luglio, prima della pausa estiva delle udienze. Ma nel frattempo, giovedì prossimo, Pierpaolo Contu, il giovane gavoese condannato nel dicembre scorso a 16 anni con il rito abbreviato come presunto killer di Dina Dore, dovrà presentarsi in corte d’assise a Nuoro per deporre come teste della difesa di Francesco Rocca. Solo giovedì prossimo si saprà se in quella sede deciderà, come ha già fatto la mamma Giovanna Cualbu, di avvalersi della facoltà di non rispondere. O se invece sceglierà di rispondere alle domande delle parti, come aveva fatto nel corso del rito abbreviato al tribunale dei minori di Sassari. Sempre nella prossima udienza, in corte d’assise a Nuoro, oltre a Contu verranno chiamati a deporre anche due testi che ieri gli avvocati di Rocca, Mario Lai e Angelo Manconi, hanno chiesto di sentire dopo le dichiarazioni fatte in aula da Antonio Piu, il fidanzato dell’ex amante di Rocca, Anna Guiso. «Piu – ha spiegato l’avvocato Lai – in aula ci ha detto di non aver mai sentito nulla sull’omicidio Dore, e invece da una intercettazione risulta che ne aveva parlato con Rino Zurru e che questi gli aveva riferito alcune cose che avrebbe saputo da Paolo Dore». Per questo la difesa ha chiesto e ottenuto
che in aula vengano a chiamati a deporre sia Paolo Dore, sia Rino Zurru. (v.g.)