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Sanna Passino: «Sconfitto? No, sono il più votato dagli studenti»

Sanna Passino: «Sconfitto? No, sono il più votato dagli studenti»

SASSARI. Trenta voti di scarto sono un sospiro, soprattutto dopo uno spoglio in apnea durato due ore. Un’elezione al cardiopalma, sempre in bilico, voto per voto sino all’ultimo quarto d’ora. Alla...

26 giugno 2014
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SASSARI. Trenta voti di scarto sono un sospiro, soprattutto dopo uno spoglio in apnea durato due ore. Un’elezione al cardiopalma, sempre in bilico, voto per voto sino all’ultimo quarto d’ora.

Alla fine lo sconfitto è lui, Eraldo Sanna Passino, che tutto si sente tranne che un perdente. «In questo momento sto andando a cena con la mia famiglia – dice – e lo faccio con grande serenità e una certa dose di appetito».

Va fiero del grande plebiscito da parte degli studenti, «Posso affermarlo con orgoglio – dice – io sono il rettore degli studenti. Sono partito in una situazione di grande svantaggio e sono riuscito a raccogliere attorno a me il consenso più fresco e più pulito dell’Università, che mi ha votato a stragrande maggioranza».

E poi una sottolineatura positiva sulla campagna elettorale: «L’Ateneo ha dato una lezione di grande democrazia alla città. Ha fatto vedere che si può fare politica anche con toni pacati, senza alzare la voce. È stato un momento di profonda riflessione e anche uno spartiacque e un punto di non ritorno rispetto a esperienze elettorali precedenti. Abbiamo dato il meglio di noi stessi. Ora il nuovo rettore dovrà dimostrare grande coraggio e determinazione per affrontare i problemi dell’Università, che in questo frangente di crisi sono difficili. L’Accademia dovrà offrirsi all’esterno con un’immagine solida e forte, tenendo in primo piano tre aspetti fondamentali dei nostri programmi: la sostenibilità, la solidarietà e il ruolo sociale».

Anche colui che ha ceduto il testimone è molto contento del suo successore.

«Da poco sono stato con Carpinelli a Roma – racconta l’ex rettore Attilio Mastino – l’occasione era la firma dell’accordo tra l’Università di Sassari e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ho potuto constatare la grande considerazione di cui gode Carpinelli, sono sicuro che riuscirà a dare all’Ateneo una dimensione internazionale e conferirà ancora più prestigio».

Il suo pronostico, quando sono state rese note le candidature, non ricadeva su Carpinelli.

«Sinceramente credevo ci fosse un contendente più forte. Però posso affermare con sincerità che questa elezione ha rappresentato un momento di grande democrazia, e qualunque fosse stato l’esito l’Università sarebbe andata in ottime mani. Infatti i cinque candidati erano personalità di grande spessore, ognuna in grado di raccogliere in maniera egregia la mia eredità».

Poi delle piccole istruzioni per l’uso per chi è all’inizio dell’opera: «A mio parere le prime emergenze da affrontare sono la stabilizzazione dei precari e un ripensamento dell’offerta formativa, puntando a un aumento della produttività dei corsi di laurea. E infine il parere degli studenti, che in questa competizione hanno preso una posizione decisa e palesata anche dal voto di dipartimento: una valanga di preferenze nei confronti di Sanna Passino. «Teniamo a precisare che in qualunque gara elettorale occorre fare una scelta – dice Salvatore Bulla, esponente all’interno del consiglio di amministrazione dell’Ateneo – E la nostra non è stata certamente una scelta contro, perché riteniamo che entrambi i contendenti fossero estremamente validi. Quindi il nostro auspicio è che il rapporto con il nuovo rettore sia all’insegna del dialogo e del massimo coinvolgimento. L’elezione ha dimostrato che gli studenti rivestono un ruolo importante, hanno un peso, lo hanno esercitato ed espresso con il voto e vogliono continuare ad averlo anche in futuro. D’altronde l’Università è degli studenti. Perciò siamo disponibili sin da subito a dialogare in un clima sereno e costruttivo».

Lo stesso auspicio vale anche per l’altro rappresentante degli studenti all’interno del senato accademico: «Ci auguriamo che i rapporti con il nuovo rettore siano cordiali e all’insegna del coinvolgimento – dice Giulio Tupponi – Da parte nostra c’è grande aspettativa: infatti riteniamo di fondamentale importanza un rinnovamento complessivo dell’Università. Stiamo attraversando un periodo particolarmente delicato, e se Sassari dovesse scendere al di sotto dei 10mila iscritti, questo diventerebbe un grosso problema. Si rischia di essere declassati al rango di piccoli atenei, con ripercussione a livello di immagine e di finanziamenti. Sarà compito del nuovo rettore quello di valorizzare l’Università, renderla appetibile anche a livello nazionale e attrarre nuovi studenti». (lu.so.)

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