La Nuova Sardegna

L’isola e l’Africa unite sulla via del sapere

di Alfredo Franchini
L’isola e l’Africa unite sulla via del sapere

La Fondazione Banco di Sardegna presenta un progetto destinato a 90 atenei del Mediterraneo

26 giugno 2014
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CAGLIARI. Fare della Sardegna il luogo in cui discutere e rilanciare la questione del Mediterraneo. Il progetto, decisamente ambizioso, è stato presentato ieri dalla Fondazione Banco di Sardegna e dalle Università mediterranee, riunite nell’associazione Unimed che raggruppa novanta atenei dei Paesi che si affacciano sul mare nostrum. Nella partita, voluta da Antonello Cabras, presidente della Fondazione banco di Sardegna, e da Franco Rizzi, docente dell’Università Roma Tre, fondatore e segretario generale dell’Unione delle università del Mediterraneo, fanno parte le due università sarde.

Migrazioni. «Dobbiamo immaginare tutta la Sardegna, oggi a Cagliari, un domani a Sassari, come il luogo d’incontro tra la sponda Sud e quella Nord del Mediterraneo», spiega Antonello Cabras. Il primo problema che emerge è quello delle migrazioni: «La sponda Nord s’impoverisce dal punto di vista demografico e quella Sud esplode. Un po’ l’inverso di quanto accade in campo economico se pensiamo ai problemi finanziari».

Mare nostrum.Nel Mediterraneo, dopo le primavere arabe, molte cose sono cambiate; e la testimonianza diretta è stata portata ieri a Cagliari dal rettore dell’università di Tunisi, Ben Aziza e dalla vice rettore dell’università di Rabat, Rajaa Cherkaoui Moursli, la quale ha sottolineato, con favore, come sia stata una donna la fondatrice della stessa università.

Proposta a Soru. «Novanta università assieme», spiega Franco Rizzi, «significa unire il sapere. Si può immaginare un’università senza le mura, come una piazza. Come nella tradizione dei clerici vagantes, quegli studenti che si spostavano in Europa per seguire le lezioni ritenute più opportune». Ma Franco Rizzi per la sua università senza mura vuole andare sul lato pratico: «Voglio fare una proposta a Renato Soru. All’università senza le mura potremmo dare forma grazie al web, grazie alla sua azienda Tiscali».

Scavi in Tunisia. Il rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino, professore di Storia romana, dirige gli scavi archeologici di UchiMaius in Tunisia. Ha in programma un’indagine topografica per ritrovare l’accampamento di Annibale a Zama. Mastino cita Cicerone che attribuiva ai sardi le loro origini africane e sosteneva la tesi che la progenitrice della Sardegna fosse proprio l’Africa. Tutti motivi validi «per ringraziare la Fondazione banco di Sardegna che ogni anno consente a tutti gli archeologici del Maghreb di incontrarsi».

Erasmus arabo. Ma c’è di più: il Senato accademico - ha spiegato Mastino - ha approvato un programma di scambi per gli studenti con il riconoscimento degli esami sostenuti a Tunisi, a Rabat come a Sassari. Insomma una sorta di Erasmus a tutti gli effetti, stavolta in chiave araba. Il delegato per le mobilità internazionali è Piero Sanna.

Il valore della pace.Giovanni Melis, rettore dell’università di Cagliari, ha spiegato qual è l’apporto della ricerca scientifica e degli scambi del sapere in un’area come quella del Mediterraneo, nella sua accezione più ampia, intesa da Gibilterra al Bosforo. In un’area - si è augurato Giovanni Melis - senza più conflitti.

Cooperazione. Unimed ha sottoscritto un accordo con la Banca europea degli investimenti perché, oltre ai problemi sociali, è indispensabile realizzare la cooperazione sull’economia dei diversi Paesi. Tra le priorità c’è la cooperazione, lo sviluppo sostenibile, il rafforzamento del patrimonio culturale euro-mediterraneo, le politiche mirate sulla sanità pubblica e sul problema dei problemi: la disoccupazione giovanile.

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