La Nuova Sardegna

il rettore attilio mastino

«Una rappresentazione che non risponde alla realtà»

«Una rappresentazione che non risponde alla realtà»

SASSARI. «La nostra posizione in classifica è stata compilata tenendo conto di parametri che penalizzano gli atenei sardi». Secondo Attilio Mastino Sassari e Cagliari devono infatti superare «lo...

24 giugno 2014
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SASSARI. «La nostra posizione in classifica è stata compilata tenendo conto di parametri che penalizzano gli atenei sardi». Secondo Attilio Mastino Sassari e Cagliari devono infatti superare «lo svantaggio dell'insularità, la difficoltà nei collegamenti, la crisi dell'economia dell’isola, la bassa densità demografica». Appena qualche mese fa nella graduatoria Censis-Repubblica il risultato era stato ben diverso, ricorda il retttore. «Allora erano stati “misurati” gli ultimi tre anni - dice - E Sassari avanzava, dal quarto al terzo posto, tra le università di medie dimensioni. Con un punteggio di 98,9 punti che ci poneva in terza posizione tra tutti gli altri atenei italiani: Architettura al primo posto, Veterinaria al secondo, Medicina 16ma su 37, Odontoiatria al n. 8 su 33, i linguisti al dodicesimo posto su 41 Giurisprudenza 16esima su 47»

Ora Sassari si colloca al 50° posto su 61. «Soprattutto – sostiene il rettore – per la bassa attrattività di studenti da altre regioni e per la riduzione delle borse Ersu e degli assegni regionali. «Ma non è nostra responsabilità il basso tasso di neolaureati che trovano lavoro – spiega – Lo svantaggio territoriale è collegato anche al basso livello di fondi esterni. E per gli stage negli ultimi anni l'ateneo è stato molto più attivo di quanto questa classifica non riesca a rappresentare».

«Il dato sulla ricerca va verificato: non coincide con la Valutazione della qualità della ricerca dell'Anvur che ci aveva visto in buona posizione – conclude Mastino – Mentre sul versante positivo, segnalo l'ottima posizione sulla mobilità internazionale e la soddisfazione degli studenti per l'efficacia della didattica (12esima posizione). Insomma, c’impegneremo di più per combattere la dispersione, ridurre il numero degli studenti inattivi, garantire la sostenibilità dell'offerta formativa». (pgp)

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